Toro seduto ? No, quasi steso

24.11.2014 10:24 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile
Toro seduto ? No, quasi steso
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Tante, troppe polemiche sul Toro, ora come ora, inutili e sterili, che non hanno nessun costrutto, tutti in discussione, tutti colpevoli, tutti alla gogna. Povero Toro, se perde anche i suoi tifosi non c’è proprio futuro.

Cosi come inutile mi è apparsa la riunione fiume di ieri pomeriggio, tra Cairo, Petrachi, Comi e lo stesso Ventura, chissà poi cosa si saranno detti di nuovo, anche perché non c’è niente di nuovo da dire, il Toro è questo, lo stesso costruito malissimo a agosto, e non è solo questione di uomini, ma di idee e di concetti.

Petrachi e Cairo non possono nascondersi dietro un dito, perché durante l’estate si cerca di rinforzare la propria squadra, con un occhio al lato economico e un altro a quello tecnico/tattico, e non lo hanno fatto.

L’impressione è che si sia badato unicamente al primo, a quello economico per fare nomi e cognomi, facendo passare in secondo ordine quello tecnico e tattico, potrei anche sbagliarmi è ovvio, ma quando penso al Toro mi viene in mente una squadra che ha come scopo principale quello di valorizzare e vendere.

Non ci sono scusanti, per quello che si è fatto male durante l’estate.

Se Immobile veramente spingeva per andare via, si dovevano investire quei soldi per prendere due attaccanti, la stessa cosa vale anche per Cerci, anche perché è un giocatore cosi atipico nel panorama calcistico italiano, che ti costringe una volta venduto a cambiare modulo ed idea di gioco. Posto poi che dalla panchina lo scorso campionato, e quindi da Meggiorini, Larrondo e Barreto, è arrivato un solo gol, pensare di sacrificare due giocatori, che secondo Cairo volevano andare via, per rifare totalmente l’attacco del Toro era un’idea che trovava non solo la copertura economica, ma anche quella tecnica e tattica, se concordata con il tecnico.

Che poi si siano comprati giocatori a grappoli, 11 nuovi arrivati, senza però pensare di coprire i buchi ormai endemici dell’interno destro, del terzino sinistro e del regista, con giocatori non solo di prospettiva, ma anche adatti a far parte di un progetto, che evidentemente non può essere di pochi mesi, non significa fare bene programmazione, ma solo mercato, cioè compravendita allo stato puro.

Pronosticare in estate, che questo Toro avrebbe lottato unicamente per la salvezza, non era assolutamente difficile, in tanti hanno avuto questo pensiero, strano che Petrachi non si sia accorto di questo.

Quanto alla partita, al di la del modulo che non mi dispiace, perché più del modulo conta come lo interpreti, fatto salvo un primo tempo dignitoso, dove però si è creato meno di quanto si doveva contro una diretta concorrente per la salvezza, è completamente da censurare la ripresa. In questo ha perfettamente ragione Di Francesco brutto il Sassuolo nel primo tempo, molto meglio nella ripresa dove è riuscito a rimanere alto e aggressivo, cosa che non riesce mai al Toro, che invece è sempre basso e mai aggressivo, anche quando gioca partite che sono da vincere. Che dire poi dei fischi? Io li ho sentiti convinti nella ripresa, quando invece di attaccare si continuava a passare la palla indietro, altro limite di questa squadra, questa volta caratteriale, che proprio non riesce a cambiare ritmo di gioco.

Ultima parola sui singoli. Bene El Kaddouri, benino Darmian e Peres, male Vives e Farnerud, malissimo Sanchez Mino e Nocerino, che non solo ha fatto peggio di chi ha sostituito, ma si è fatto vedere unicamente, in trenta minuti, per un passaggio indietro a Gillet, da centrocampo per essere più precisi.

 

Insomma il Toro si era seduto in estate, ora è proprio steso.