ESCLUSIVA TG – De Biasi: “Fra Torino e Monza probabilmente gli episodi determineranno il risultato”

27.03.2024 11:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Gianni De Biasi
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Gianni De Biasi
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Gianni De Biasi è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. De Biasi è un ex giocatore e attualmente è un allenatore, che è stato a più riprese tra il 2005 e il 2008 titolare della panchina del Torino. Con lui abbiamo parlato della squadra granata e della sfida di sabato pomeriggio con il Monza.

Mancano 9 giornate alla fine del campionato e il Torino è all’11° posto e sabato affronterà il Monza che ha un punto in più. Questa partita è l’ultima spiaggia per queste due squadre per rimanere agganciate la treno per l’Europa?
“Sì, è un finale di campionato interessante specialmente per le posizioni che porteranno a giocare le coppe europee. Il primo porto è dell’Inter, mentre per il secondo il discorso è tra Milan e Juventus. Il quarto è un’incognita, ma visto come sta andando il Bologna ha una possibilità in più, ma deve stare attento alla Roma che sta rientrando forte nei giochi. Per il resto l’Atalanta è sempre un’incognita in senso positivo e c’è una lotta all’ultimo sangue fra Napoli, Fiorentina, Lazio e appunto Monza e Torino, ma credo che alla lunga il Monza è la squadra che più facilmente potrebbe uscire da questa lotta. Il Toro l’ho visto bene nell’ultima partita con l’Udinese e credi che abbia ancora delle chance da giocarsi”.

Ma queste chance sono legate alla vittoria col Monza, vero?
“Sicuramente perché è uno scontro diretto per la Conference League, ma quello che più conta è che il Torino nell’ultimo mese ha giocato alla pari con tutti gli avversari anche nelle gare con Roma e Lazio seppur abbia perso e ha portato a casa meno di quello che avrebbe meritato sul campo. Nella gara con la Roma se si vanno a vedere le statistiche il Torino avrebbe meritato un risultato diverso e con la Lazio è stata la classica partita storta con gli avversari che fanno due tiri e segnano due gol, mentre il Torino ha tirato molto di più però non è riuscito a segnare. Proprio per questo dico che ha incamerato meno punti di quelli che poteva ottenere”.

Il Torino ha due caratteristiche: in 14 partite non ha subito gol e in 12 non ne ha fatti. E’ questo che alla fine determina la posizione a metà classifica dei granata?
“Per fortuna ci sono state 14 partite senza che siano stati subiti gol perché altrimenti sarebbe durissima se il Toro non avesse la quarta difesa del campionato che è sicuramente il punto di forza della squadra. L’unico problema è che nelle partite nelle quali c’è la possibilità di vincere non riesce poiché non viene concretizzato il lavoro che fa la squadra. Probabilmente per quanto Zapata sia un giocatore importantissimo e Vlasic abbia fatto un campionato strepitoso manca un attaccante da 14-15 gol”.

Ritiene che Vlasic abbia fatto un campionato strepitoso?
“Sì, bello e di qualità. Vlasic è un elemento che è sempre nel vivo del gioco ed è importante che per il futuro poiché è relativamente giovane”.

Bellanova sta facendo molto bene sulla fascia destra.
“Sì, l’ho visto anche con la Nazionale e ha fatto 4-5 sgroppate veramente molto belle e forse se si vuole trovargli un difetto dovrebbe migliorare nell’ultimo passaggio ed è una cosa sulla quale dovrà lavorare molto, ma essendo giovane può farlo. Con l’esperienza avrà la possibilità di migliorare. Va bene che arrivi sul fondo, che percorra mille volte la fascia e che abbia questa corsa fantastica: sono tutte caratteristiche fondamentali”.

Parlando dei pochi gol che ha fatto il Torino, Zapata è a quota 9, Sanabria 4 e degli altri attaccanti nessuno finora ha segnato. Nell’ultima gara con l’Udinese in coppia con Zapata ha giocato Okereke, ma meglio lui o Sanabria?
“Il discorso è semplicissimo, Juric vede i giocatori tutti i giorni e riesce a capire il momento che vivono i singoli, perché i calciatori vivono di momenti particolari nel corso di una stessa stagione nella quale magari fanno due mesi a manetta e poi si eclissano per altri due mesi. Di certo c’è una continuità che va ricercata, l’anno scorso Sanabria ha disputato un ottimo campionato, mentre quest’anno fa più fatica a segnare, ma è un giocatore importante per il Toro e se Juric gli preferisce un altro, Okereke nella fattispecie, è un modo per smontare dalla giostra che gira e fa girare la testa e ritrovare il giocatore per lo sprint finale. Juric è uno che sa gestire queste situazioni e chi meglio di lui può trovare la soluzione migliore da adottare con i vari giocatori?”.

Che partita si aspetta fra Torino e Monza?
“Molto equilibrata, sono due allenatori uno allievo dell’altro  praticamente. Ognuno di loro conosce vizi e virtù dell’altro. Dal lato di Juric c’è molta più esperienza, mentre Palladino è un giovane allenatore rampante che vorrebbe far vedere che l’allievo è più bravo del maestro. Come dicevo, sarà una partita molto equilibrata con probabilmente gli episodi che determineranno il risultato”.

Quali potranno essere i giocatori di Torino e Monza che faranno la differenza sabato?
“Nel Monza più di un giocatore può fare la differenza visto che ci sono alcuni calciatori veramente interessanti come Dany Mota, Colpani e Pessina. Nel Torino si può confidare in Zapata, Vlasic e Buongiorno che fa gol su calcio d’angolo e si riscatta per essersi perso in Nazionale Rondon e averlo atterrato provocando il calcio di rigore poi fortunatamente parato da Donnarumma. Buongiorno ha le qualità sia tecniche sia di volontà per fare sempre bene e si rifarà”.

Risultato quindi aperto?
“Sì, sicuramente una partita da tripla, ma visto che il Toro gioca in casa anche da 1,X”.

Parlando di lei, a concluso il suo rapporto con l’Azerbaigian e ora che cosa farà?
“A dicembre il mio contratto con l’Azerbaigian si è concluso e loro volevano che rinnovassi, ma io ho preferito di no e adesso attendo una nuova opportunità possibilmente sempre con una Nazionale e in un posto che mi piace, altrimenti vedremo”.