Toro, assenza ingiustificata

05.10.2015 11:32 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata
Toro, assenza ingiustificata
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Il Toro che non ti aspetti di vedere, specialmente dopo la partita contro il Palermo, dove tutti avevano esaltato il cuore e lo spirito di questa squadra. Sintetizzando il tutto, si può tranquillamente sostenere che il Carpi c’era, il Toro no. Il motivo di questo è ignoto a tutti noi, un’assenza ingiustificata, anche perché nonostante il cambio d’allenatore, il Carpi ha giocato esattamente come avrebbe fatto con Castori, modulo ed idee di gioco. Quindi, non c’è neanche l’alibi di aver trovato una squadra diversa da quella che ci si poteva aspettare. Neanche possono essere prese in considerazioni le assenze, vero quattro titolari, Maksimovic, Peres, Avelar, Baselli, possono avere un giusto peso, ma non contro il Carpi, e non me ne voglia la squadra di Sannino, perché dati alla mano, tra le due squadre, il tasso tecnico, quello dell’esperienza nazionale ed internazionale, pendeva, e non di poco, a favore degli uomini di Ventura.

Quanto alla partita, un bruttissimo primo tempo, con il Carpi che, legittimamente, pensava a non subire gol, e con il Toro che, a torto, faceva la stessa cosa. Nessun tiro in porta, nessuna parata dei portieri, unica emozione, un diagonale di Maxi Lopez, uscito fuori di poco. Poco per il Carpi, troppo poco per il Toro. Tanti interrogativi, nessuna risposta, con la speranza di vedere nel secondo tempo una partita diversa, con i granata magari protagonisti. La ripresa è più vivace, ma non per questo più bella, anzi, aumentano gli errori difensivi, e, nella sostanza, la partita rimane tecnicamente una delle più povere dell’intera giornata. Il Toro si sveglia dal proprio letargo ad una ventina di minuti dalla fine, dopo aver preso due schiaffoni dal Carpi, il secondo in contropiede, due attaccanti del Carpi, Borriello e Matos, contro quattro uomini del Toro, Moretti, Silva, Glik e Padelli. I cambi effettuati da Ventura non hanno praticamente nessun effetto, anche perché Acquah, che fa meglio di chi ha sostituito, entra nel momento peggiore, almeno per le sue caratteristiche, ed all’ingresso di Martinez non corrisponde un cambio di modulo, che forse, era necessario. Molti dubbi, personali, sul cambio Belotti – Quagliarella, con la necessità di recuperare, uno come Fabio, che non ha certamente disputato una buona partita, ma che rimane tecnicamente il migliore dei granata, è difficilmente sostituibile. Alla fine vince la squadra che ha avuto più cuore, ed è il Carpi.

Quanto ai singoli, difficile salvare qualcuno. Come ha detto Ventura, a questa squadra è mancata l’anima, e non è poco per una compagine, che quando gioca senza cuore, va sempre in difficoltà. Comunque, bene Maxi Lopez, al quale manca a mio parere ancora qualcosa dal punto di vista fisico, benino Silva, che comunque giocava in un ruolo non propriamente suo, discrete alcune giocate di Benassi, che però non gli valgono la sufficienza, male tutti gli altri. Chi più e chi meno, con Zappacosta che può e deve fare di più, con Belotti che deve dimostrare d’essere quell’attaccante che tutti si aspettano, e con la coppia Gazzi- Vives, che concettualmente ci può stare in campo, ma che deve giocare con altre idee, e soprattutto con un’altra velocità.

Quanto a Ventura si possono fare varie considerazioni, a bocce ferme però. L’autocritica finale del tecnico davanti ai microfoni di Sky: “Oggi avremmo dovuto fare meglio, tutti, me compreso”, è un segno lampante, oltre alla prestazione deficitaria, che qualcosa veramente non è funzionato come lui stesso pensava. Forse, e sottolineo forse, dovendo rigiocare oggi Carpi-Torino, le scelte sarebbero diverse, non solo quelle relative alla formazione, ma principalmente quelle tattiche. Alla fine un bagno d’umiltà salutare per tutti, speriamo serva, nell’attesa di valutare se il Toro vale più del Milan.