Toro ambizioso, uguale, Ventura in panchina

07.04.2015 11:32 di  Marina Beccuti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata twitter @ flavio_bacile
Toro ambizioso, uguale, Ventura in panchina
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il popolo granata si gode il successo del Toro a Bergamo, ma nello stesso tempo si pone una serie di domande in attesa di risposte, domande alle quali solo Cairo può dare con i fatti compimento. Questo Toro operaio, definizione forse troppo limitata, piace tantissimo, e non parlo di stampa e critica che forzatamente appaiono legate ai risultati, ma piace alla sua gente che, smaltita la delusione par alcune partenze importanti, è tornata accanto a squadra e tecnico. Gente del Toro, che dimostra ancora una volta di essere una delle tifoserie più calde e competenti d’Europa. Il Toro piace e tanto, piace agli addetti ai lavori, e non è un mistero che sono tanti i granata ambiti da altre società, e con Ventura affiancato alla panchina del Milan. Non c’è il minimo dubbio che il merito di questo “fermento” sia del tecnico, che ha fatto alcune scelte importanti a gennaio, e dei giocatori, che hanno abbracciato questo nuovo progetto e fatto gruppo nel momento più difficile, quando stampa e critica pur non parlando apertamente di salvezza, erano piuttosto critiche verso società e gruppo.

Il presente ricorda che il Toro è ancora in corsa per centrare il sesto posto, che vuol dire Europa, obiettivo che non può spostare minimamente quello che deve essere il Toro del futuro. Insomma, penso non si possa assistere nuovamente a quello che si è visto a luglio, che resta, nonostante la squadra stia facendo un campionato splendido, un errore progettuale imperdonabile. A tal proposito mi sembrano piuttosto chiare le parole di Ventura, che forse possono essere passate in secondo ordine, ma che chiariscono inequivocabilmente, e senza alcuna polemica, quale sia la posizione del tecnico, e quali debbano essere le ambizioni di una squadra come il Toro. Riporto le frasi di Ventura, che sono estrapolate da un discorso più lungo, è vero, ma che nel loro essere hanno un significato profondo: “Essere nella parte sinistra della classifica deve essere un punto di partenza”; “La società dopo un’annata cosi dovrà prendere le decisioni, per capire quale sarà la direzione di un progetto iniziato quattro anni fa”.

Non è difficile leggere nel significato di queste frasi, senza essere fare le pulci a punti e virgole. Personalmente penso che Ventura abbia detto quello che tutti pensano, con la consueta educazione, senza voler forzare la mano a nessuno, con una chiarezza sconvolgente. Il Toro, questo Toro che da quattro anni è in crescita costante, deve porsi degli obiettivi rilevanti, perché la classifica dimostra che, in questo momento, i granata sono una realtà importante per la massima serie. Non si può partire con l’obiettivo della salvezza, il che significa confermare lo zoccolo duro di questa squadra, e migliorare possibilmente tutti i reparti, con giocatori che abbiano senso in un progetto che deve forzatamente essere ambizioso. Se, la parte sinistra della classifica deve essere un punto di partenza, appare ovvio che bisogna puntare con regolarità ad ottenere un piazzamento UEFA, almeno nelle intenzioni. Questo non significa, che non partiranno alcuni giocatori, almeno quelli che hanno una valutazione importante, ma significa che vanno sostituiti degnamente, con altri giocatori valutati e ritenuti idonei per il progetto Toro. Tutto è nelle mani di Cairo, che dovrà dare una direzione a questo progetto. Questa stagione, partita tra mille difficoltà, deve essere propedeutica per impostare la prossima, meglio ancora le prossime, con la consapevolezza che passo dopo passo il Toro c’è, ripartire nuovamente da zero, o quasi, è inaccettabile.

Quanto a Ventura, non so se avrà le garanzie che merita, quindi non so se sarà il tecnico del Toro per la prossima stagione. Personalmente, e non l’ho mai nascosto, penso che il tecnico sia un valore aggiunto, pensare oggi ad un Toro senza Ventura è francamente difficile, ma il calcio ci ha abituati a cose impensabili, quindi non si esclude nulla. Propongo invece quella che può essere una semplice equazione, ognuno è libero di trarre le proprie considerazione, ma penso sia vicina alla realtà. Toro ambizioso, uguale, Ventura in panchina.