ESCLUSIVA TG – P. Sala: “Se il Toro non gioca bene e vince vuol dire che è un anno importante”

01.12.2016 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – P. Sala: “Se il Toro non gioca bene e vince vuol dire che è un anno importante”
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Patrizio Sala è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Sala ha indossato la maglia del Torino dal 1975 al 1981 e nella stagione successiva nella Sampdoria. Attualmente è un allenatore dell’Accademia Calcio Milano (http://www.accademiagiovanicalciatori.it/it/), nuova società con scuola calcio e lezioni di perfezionamento e squadra di 2003 . Con lui abbiamo parlato della sfida fra le sue ex squadre.

Il Torino ha una buona posizione in classifica, il sesto posto in coabitazione con il Napoli, e domenica affronterà la Sampdoria che ha sei punti in meno. Che tipo di partita si potrà vedere?

“Ogni partita che affronterà il Toro sarà comunque difficile, la squadra è in salute dal punto di vista del risultato e del gioco, anche se le ultime partite non sono state bellissime, però, la condizione psicologica e fisica sono importati e in attacco ha giocatori di qualità e un finalizzatore di primo livello qual è Belotti, che in questo periodo tutte le volte che calcia la palla verso la porta degli avversari la insacca e non per fortuna, ma per abilità. Questo è un vantaggio per il Torino e credo che abbia le possibilità di raggiungere l’obiettivo Europa League, anche se adesso la concorrenza si è fatta più ampia, infatti, ci sono più squadre che possono ambire ai posti utili per la coppa internazionale”.

Il Torino ultimamente ha vinto, però, non ha giocato bene, lasciamo stare la partita di Coppa Italia con il Pisa ma anche in campionato con il Crotone e il Chievo. La Sampdoria può essere un banco di prova?

“Sicuramente la Sampdoria è una squadra che sta bene, ha una buona intelaiatura di gioco, ma quando si vince, anche se non si è meritato, com’è accaduto al Torino, vuole dire che è un anno importante. Si possono avere momenti di non ottima performance e se si vince è positivo poiché ci sono giovani, c’è entusiasmo, c’è coraggio nell’interpretare al meglio le direttive dell’allenatore, quindi, ritengo che il Toro possa mantenere questa posizione, fermo restando, come dicevo, che ci sono molte squadre che hanno qualche punto in più o in meno dei granata. Il campionato è molto affascinante per quel che riguarda i piazzamenti per l’Europa League, ma anche per il secondo e il terzo posto e ci saranno delle belle sorprese”.

Ci voleva uno come Mihajlovic per guidare il Torino con grande determinazione indicando la strada da prendere?

“Sì, questo è un Toro un po’ più coraggioso, più spregiudicato come dovrebbero essere sempre le squadre che indossano la maglia granata. La rosa è formata anche da giovani di qualità e, quindi, ci sono delle prospettive se la società riuscirà a trattenere questi giovani perché alla fine i miraggi inglesi, francesi, spagnoli e tedeschi sono importanti dal punto di vista economico e molto dipenderà dalla volontà di trattenere i giocatori che saranno richiesti a fine stagione”.

Per Belotti è in arrivo una clausola da quasi cento milioni per l’estero che sicuramente lo blinda.

“Io dico che sicuramente è morto l’anno scorso, in queste trattative non metto nulla di sicuro e tutti hanno visto che cosa è successo con Higuain e Pogba. Quando un club offre certe cifre è difficile trattenere un giocatore”.

Parlando di lei, continua ad allenare i ragazzi dell’Accademia Milano, si trova bene?

“Sì, alleno i ragazzi della squadra del 2003 e i ragazzi della scuola calcio dai sei-sette fino ai dieci anni. Per me è un bel passatempo, se vogliamo chiamarlo così, e c’è da arrabbiarsi e da divertirsi. A me piace stare con i bambini e i ragazzi e quindi è un piacere”.