ESCLUSIVA TG – Loria: “L’aritmetica non esclude ancora il Toro dall’Europa. Provarci!”

17.05.2015 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
ESCLUSIVA TG – Loria: “L’aritmetica non esclude ancora il Toro dall’Europa. Provarci!”
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© foto di Federico De Luca

Simone Loria è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Loria è un ex giocatore e attualmente ha una scuola calcio a Torino che si chiama Scuola Calcio Mercadante (http://scuolacalciomercadante.com/loria-simone/), ha indossato la maglia granata nella stagione 2009-2010. Con lui, che è anche tifoso del Toro, abbiamo parlato della partita di oggi con il Chievo.

 

Ormai si può dire che è sfumato il sesto posto e quindi l’Europa, ma che cosa si aspetta da ex calciatore e da tifoso dal Torino in queste ultime tre partite?

“Dico che l’Europa non è ancora sfumata perché l’aritmetica dice che non è detto che il Toro non possa arrivare sesto, solo quando si avrà la certezza che è impossibile arrivare sesti allora si potrà dire che l’Europa è sfumata, tanto più che l’Inter e la Sampdoria nei due anticipi di ieri hanno perso. Quest’anno il Toro ha fatto tantissimo, quindi il giudizio sulla stagione è positivo e in queste ultime tre partite deve giocare per raggiungere un obiettivo importante, poiché c’è ancora la possibilità di ottenerlo”.

 

Seguendo il suo ragionamento per il Torino è quindi obbligatorio vincere con Chievo, Milan e Cesena.

“Io ho sempre detto che prima bisogna guardare se stessi. Quindi io devo fare il mio e se poi gli altri sbagliano li supererò, bene, se, invece, non sbagliano allora vuol dire che sono stati più bravi di noi, ci mancherebbe. Le partite rimanenti devono essere giocate come quelle precedenti che hanno permesso di arrivare ad un passo dal traguardo e non pensare che l’obiettivo potrebbe svanire, quest’ultima cosa in gergo si dice “svaccare” e non penso sarebbe giusto un tale atteggiamento e non credo che il Torino lo farà”.

 

Di conseguenza lei si aspetta domani da parte della squadra granata una partita giocata su buoni livelli, anche se il fiato è lungo poiché la stagione è iniziata il primo luglio?

“Certo, è normale che i calciatori siano fatti giocare al massimo delle possibilità. Tutti sanno che la squadra è stanca, si vede, hanno già disputato cinquanta partite e con le prossime tre si arriverà a cinquantatré, non sono poche. I calciatori possono essere anche stanchi, ma si giocheranno il tutto e nessuno potrà dire loro niente”.

 

In attacco non ci saranno Quagliarella perché infortunato e Amauri squalificato, il compito di segnare spetta a Martinez e Maxi Lopez che dovranno fare quanto compete loro.

“In ogni partita ogni singolo giocatore vuole fare il suo, poi ogni gara è a sé e si riescono a fare tante cose e altre che si vorrebbero non riescono oppure prima si pensa che determinate cose non verificano e invece accadono. Nell’arco della gara si possono verificare delle situazioni che danno opportunità impostanti che devono essere sfruttate, le partite non si giocano a tavolino, per questo, come ho detto prima, ogni singolo giocatore dà il massimo delle sue possibilità. Questo è già una garanzia”.

 

Da ex calciatore, quanto effettivamente influiscono sull’approccio alla partita e sul rendimento in campo le voci di mercato?

“Per me, e credo per la maggior parte dei professionisti, è un pour parler sui giornali, in tv, in radio, su internet e nei bar. Anche se un giocatore ha delle richieste è nel suo interesse disputare sempre bene ogni partita in modo da aumentare ancora più l’interesse nei propri confronti, sia che si voglia chiudere trattative già abbozzate sia che si aspiri ad intavolarne altre. Le voci di mercato non sono un freno dettato dalla paura di farsi male che potrebbe far saltare una trattativa. Le voci e le chiacchiere le porta via il vento, questo almeno è sempre quello che ho pensato io, poi ognuno ragiona con la sua testa e può essere più o meno condizionato dal mercato”.