Il Premio Dardanello rilancia: Beccantini cede il testimone a De Paola
Torneo Internazionale Piccole Grandi Squadre - “Rassegna di calcio giovanile” - XVIII edizione – 28, 29, 30 aprile, 1 maggio 2011
Soffia vento di novità nel Monregalese, dove il Premio giornalistico intitolato alla memoria di ‘Piero Dardanello’ ha preso forma e sostanza nel 2004. Dopo sette anni di onorata carriera, la Giuria dell'ambìto riconoscimento riservato alle giovani 'penne' in ambito nazionale e regionale, rilancia: Roberto Beccantini, primo e sinora unico Presidente, cede il testimone a Paolo De Paola, direttore del quotidiano sportivo che fu guidato proprio dal giornalista monregalese. Quel ‘Tuttosport’ a cui Piero dedicò anni di passione e di indiscutibile professionalità.
Quali sono le ragioni di tale rinnovamento? Lo spiega il diretto interessato, Roberto Beccantini: "Sette anni sono un pezzo di vita sufficiente per andare a capo senza andare via. Ricordo ancora con sincera emozione il giorno in cui Michele Pianetta mi parlò, per la prima volta, di un premio giornalistico intitolato alla memoria di Piero Dardanello, e il fratello di Piero, Sandro, mi chiese di dargli una mano. La mano diventò, addirittura, la presidenza della giuria. Si partì dall'idea di rinfrescare il ricordo di un Grande e dalla volontà di farlo attraverso un'iniziativa che - abbinata com'era, e com'è, al torneo internazionale di calcio «Piccole grandi
squadre» - si rivolgesse ai giovani. Di qui, il limite dei 40 anni sia in sede nazionale sia in ambito regionale." Quanti ricordi in sette anni di storia...
"Con Enzo D'Orsi, mio irrinunciabile braccio destro, e con tutti gli amici di Mondovì, abbiamo cercato di trasformare il sogno in un segno. Nato sull'onda di una suggestione familiare, la curiosità è diventata, piano piano, confronto; e il confronto, interesse. Artigianato di qualità. Per me è stato un piacere e un onore aiutare gli amici monregalesi a vincere una sfida così nobile: perché sì, penso proprio che, grazie a tutti, si possa e si debba scrivere di sfida vinta. Basta sfogliare l'elenco dei giurati, basta dare un'occhiata all'albo d'oro. La bussola dei giovani contribuisce a orientare il gregge degli indecisi nel labirinto di una professione che, nel paese del Bunga Bunga, è scesa a patti non sempre edificanti."
Come nasce la decisione di cedere la presidenza del Premio?
"Sette anni, sette edizioni. E' giunta l'ora, che la presidenza della giuria torni «a casa»: e per casa intendo «Tuttosport», di cui Piero fu apprezzato e romanzesco direttore. Di conseguenza, il nuovo presidente della giuria non poteva che essere il direttore attuale: Paolo de Paola. L'entusiasmo con il quale ha accettato l'incarico rende ancora più fermo il timone e chiara la rotta."
Qual é il suo bilancio, ben sapendo che rimarrà all'interno della Giuria?
"Scrivo con la coscienza di avere dato il massimo: poco o molto, non sta a me dirlo. L'importante è che ci si ricordi di Piero: e che in suo onore, si premino cronisti che usano la penna come una spada e non la spada come una penna."
L’incarico è stato accettato con entusiasmo da Paolo De Paola che proprio in Dardanello riconosce un esempio di giornalismo ‘storico’: "Sono molto onorato per l’incarico che mi è stato assegnato – afferma il direttore di Tuttosport – perché guidare una Giuria che si ispira ad uno ‘storico’ direttore del giornale che attualmente dirigo mi riempie d’orgoglio. Furono proprio Piero Dardanello, Antonio Ghirelli ed il mio maestro Gino Palumbo persone che scrissero gli anni eroici della giornalismo, modificando il modo di spiegare lo sport umanizzandolo. Un vero e proprio richiamo all’origine perduta della nostra professione."
A cura dell'Ufficio Stampa
Paolo Cornero