Ventura: "Con la Samp risposte su nostra maturità e conoscenze"

I blucerchiati sono una formazione di livello che rispetto all'andata hanno cambiato allenatore e giocatori. Con la Samp giocherà chi mentalmente è in questo momento più brillante. Parlando di programmazione non basta spendere per rafforzarsi.
19.02.2012 16:57 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ventura: "Con la Samp risposte su nostra maturità e conoscenze"
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© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

All’andata la gara con la Sampdoria fu vinta anche grazie alla strategia tattica adottata da Ventura che posizionò il giovane Suciu come laterale in un centrocampo a tre, per la partita di domani sera quindi tutti si aspettano dal mister granata qualche accorgimento particolare che serva a sorprendere Iachini e la sua squadra e regali al Torino la terza vittoria consecutiva. Si prevede una partita giocata sulla tattica anche se Ventura in tal senso non si sbottona. “Domani non sarà una partita tatticamente a scacchi, ma una gara semplicemente importante perché incontreremo una formazione  di livello che dopo il mercato di gennaio si è rafforzata ancora di più e che oltretutto sta bene essendo reduce da due vittorie ed ha ritrovato un grande entusiasmo. Sarà una partita obiettivamente difficile, come sono difficili tutte le altre, perché se le partite vengono mal interpretate tutto si complica: lo dico sempre con tutto il rispetto per gli avversari non ha importanza con chi si gioca, ma chi si è, che cosa si fa e come lo si fa. Poi è chiaro che ci sono delle valenze tecniche e la Sampdoria dal punto di vista qualitativo è la squadra più forte del campionato, quindi ci metteranno in  difficoltà, però allo stesso tempo avremo delle risposte sul nostro grado di maturità e conoscenza”.

“Rispetto alla gara d’andata nella Sampdoria sono cambiati l’allenatore e parecchi giocatori e credo che sia cambiato anche il morale, nel senso che sono passati attraverso un momento difficile e adesso si sono ripresi e quindi ci sarà adrenalina pura e noi li incontriamo nel loro momento migliore degli ultimi tre mesi. Noi dobbiamo essere consapevoli che dipende da noi come andrà la gara, noi ormai siamo consapevoli di essere competitivi con tutte le squadre a patto di essere quelli delle ultime quattro partite, non sto parlando di partite vinte, ma di quelle giocate. Non è importante se vinciamo o meno la singola partita, ma che tipo di prestazione facciamo. C’è ancora tanta strada da fare, ma tutte le partite sono importanti e questo vale per qualsiasi squadra, ci sono ancora tanti punti in palio, ma ogni partita non può essere quella decisiva per la stagione. La Sampdoria non può ambire alla salita immediata in serie A, questo è obiettivamente difficile, però andare ai playoff assolutamente si. Quindi anche per loro è una gara importante, ma se perdessero domani e poi vincessero nove partite consecutive andrebbero sicuramente ai playoff, un po’ come è accaduto al Verona che era negli ultimi posti in classifica e dopo un filotto di vittorie è arrivato ai primi. Le partite da colpo di grazia avvengono da fine aprile e se ci sono scontri diretti. Dico una provocazione: firmerei per perdere tre a zero la gara con la Sampdoria se poi vincessimo le prossime sette partite. Questo per dire che in serie B fare filotti di sette-otto vittorie è possibile, mentre in serie A, tranne per le squadre di vertice, è molto più difficile. Ecco perché si dice che in serie B non si hanno mai certezze”.

“Noi possiamo vincere, perdere o pareggiare, ma non cambiamo più perché quando centriamo la partita abbiamo grandi possibilità di fare bene, mentre abbiamo perso due partite (Gubbio e Modena, ndr), la terza è sub iudice (Padova, ndr), con le due ultime in classifica e se si pensa a questo è follia, però questa è la serie B ed è la conferma di quello che stavo dicendo: non appena c’è un momento di sufficienza o di qualunquismo lo si paga. Ma i giocatori del Torino nel novanta per cento dei casi hanno dimostrato che volendo riescono a fare le partite e le prestazioni e spesso di fare anche risultato. A parte gli infortunati, sono tutti a disposizione e credo che ci sia la consapevolezza della difficoltà della partita, ma anche che se si vuole si può fare risultato. E’ una partita da vedere perché c’è qualità, loro sono indecisi se far giocare Eder o Bertani, a centrocampo c’è il giocatore brasiliano che è molto forte e hanno preso Munari che negli ultimi anni ha giocato in serie A, Gastaldello fino a tre mesi fa giocava in Nazionale, sono tutti giocatori importanti come quelli del Torino”.

“Io non azzecco le mosse tattiche, ma collaboro con i giovani per farli crescere e con la squadra per fornirle qualche conoscenza in più che può essere utile, però i protagonisti sono i giocatori. All’andata avevamo vinto perché Suciu che scalpitava si è fatto trovare pronto e in un momento di grande emergenza Antenucci si è presentato al limite dell’area palla al piede e tra rischiare di non fare gol e mettere Bianchi davanti al portiere ha passato al capitano e poi Bianchi che aveva ricevuto una palla giocabile l’ha messa dentro. I giocatori sono protagonisti, poi l’allenatore può avere tutte le idee del mondo, ma è importante che i giocatori diano la loro disponibilità come è accaduto qui e sono cresciuti, però questo è un ulteriore merito loro. Domani sera non si potrà non giocare a pallone e ci sarà grande agonismo da parte della Sampdoria e Pozzi, il primo che mi viene in mente, quando è voglioso, come in questo periodo, è da considerarsi un giocatore che potrebbe tranquillamente giocare dalla quarta squadra in giù in serie A”.

“A questo punto del campionato non esistono più mosse a sorpresa. Pasquato è un ragazzo di diciannove anni che è arrivato da poco, è intelligente e cerca di capire quello che facciamo e ha la speranza di essere utile, ma sa che non è questo il suo campionato però è la stagione che gli permetterà di avere grandi campionati nel futuro. Questo vale per tutti i ragazzi della sua età come Verdi, Oduamadi, Stevanovic e Surraco. Gli esterni sono tanti e quindi ci sarà sempre qualcuno che per forza dovrà stare fuori, soprattutto quando rientrerà Guberti “.

“In un discorso di programmazione non si può dire che bisogna spendere perché così ci si rinforza, ma bisogna programmare con delle conoscenze perché così ci si rinforza. Si può acquistare un giocatore o arrivare a lui, ricostruendo un giocatore o prendendolo, e così si producono denaro contante e risultati sportivi, come a volte occorre per andare a ricoprire un tassello assolutamente determinante fare un investimento economico. Ma non è che a prescindere si debba spendere. Io sono dell’idea che se questa squadra avesse la fortuna di salire in serie A il novanta per cento di questi giocatori sono da tenere, perché stupiranno anche i più scettici in quanto hanno delle conoscenze e una cultura del lavoro, e non solo, che permetterà loro di fare bene. Ma prima di tutto bisogna salire in serie A, poi il gruppo c’è e avrà bisogno solo di integrazioni”.

“Adesso però bisogna solo pensare alla Sampdoria. Qualche dubbio sulla formazione ce l’ho perché ho la rosa, a parte gli infortunati, abbastanza al completo e domani andranno in campo i giocatori che per caratteristiche tecniche sono più adatti a questa gara, ma soprattutto quelli che per brillantezza mentale saranno più pronti in quanto questa è una partita che deve essere interpretata in un certo modo. E’ chiaro che quando si è in emergenza da un lato è più facile fare delle scelte e dall’altro però si è obbligati a farle in quanto non si ha molto da scegliere, oggi la rosa è più completa, ma non per il mercato che non ha portato niente in quanto Meggiorini è arrivato al posto di Ebagua, giocano nello stesso ruolo, Masiello per un discorso proiettato nel futuro in attesa di sapere cosa succederà strada facendo (scommessopoli, ndr) e Pasquato è un esterno e ne avevamo già sei. Per domani la squadra sa cosa fa la Sampdoria e sa quello che deve fare, il problema è se lo faremo e come lo faremo niente di più e niente di meno”.