The dark side of the Torino
Cantava Antonello Venditti: "Ci vorrebbe un amico". Già, ma se non ce l'hai non te lo puoi inventare da un giorno all'altro, devi tessere buoni rapporti con tutti. Se fosse entrato il quarto gol del Torino forse avrebbe vinto, ma avrebbe potuto anche pareggiare se Romulo non avesse segnato. Se i granata avessero avuto un altro approccio nel primo tempo, senza prendere tre gol immediatamente, la partita avrebbe avuto un cammino diverso. Se Bianchi avesse giocato dall'inizio, se Rodriguez avesse sostituito Ogbonna e Vives fosse rimasto in panchina chissà cos'altro sarebbe successo. Morale? La frase fatta che dice che, con i se e i ma non si va da nessuna parte, mai come oggi si addice al Torino, che non deve sempre pensare al condizionale, bensì al presente, in quanto i cosiddetti tre punti salvezza non sono ancora arrivati e adesso bisogna cercarli nel derby, nell'insieme la partita meno difficile, così come quella contro il Catania, due squadre che non devono giocare costi quel che costi perchè ormai hanno raggiunto l'obiettivo stagionale. Ma restano il Milan, in corsa per il terzo posto che porta in Champions League, il Chievo, praticamente salvo, e soprattutto il Genoa che, a quanto pare, diventerà uno scontro diretto per la salvezza.
Sia chiaro, per la B un posto è stato già assegnato, al Pescara, mentre gli altri due se lo giocheranno Palermo, Genoa e Siena, dunque il Torino ci sembra ancora in una situazione agevole, però è meglio non rischiare, perchè in palio ci sono ancora 15 punti, che possono portare a molti ribaltamenti di fronte. Per esempio, se il Toro li conquistasse tutti andrebbe addirittura a 51, ma se dovessero farli le squadre che inseguono, toccando ferro, le situazioni potrebbero ancora ribaltarsi.
Il lato oscuro di questo Toro è quasi difficile da analizzare, se non che è una squadra spregiudicata, che può prendere un sacco di gol e altrettanto farne, ma giustamente, vista la situazione, non è questo il momento di dare spettacolo. Mario Giordano su Twitter ieri chiedeva di giocare per uno striminzito 0-0, così da creare meno cardiopalma ai tifosi. Nel Torino ci sono giocatori di livello superiore, altri che invece stentano, e non si capisce perchè ostinatamente il mister continua a farli giocare. Ora che Birsa è recuperato sarebbe il caso di far giocare lui a crossare per Bianchi, magari è un gioco vecchio e poco evolutivo, ma rende ed è ciò che serve ora.
Capitolo Ogbonna, se non gioca si deprezza, ma succede lo stesso se lo si vede così in crisi come in questo momento. Bianchi non porta più rendita nelle casse granata, tuttavia può ancora dire la sua nel pallottoliere dei gol, a patto che sia messo in condizione di sentirsi utile fino alla fine, altrimenti partire dalla panchina demotiva chiunque, soprattutto chi si sente titolare, a ragione. Che cosa porta a questo lato oscuro? La paura o la certezza anticipata di avercela fatta? Insomma da ora in avanti bisogna giocare solo ed esclusivamente per fare quei tre/quattro punti necessari a non far scoppiare le coronarie a tutti. Lo spettacolo, i bellissimi gol fanno piacere, anzi sono state tutte partite estremamente godibili quelle giocate dal Torino ma, se guardi la classifica e non si muove, il divertimento crolla come un castello di sabbia.