Nessuno si permetta di fare sgambetti a questo Toro
Prima di iniziare qualunque discorso una premessa è doverosa: a Modena il Torino si è auto-sconfitto, ma questa dabbenaggine va inserita nel più ampio contesto del primato in classifica con tre punti in più sul Verona, secondo, ovvero quarantuno punti conquistati in venti partite, frutto di dodoci vittorie, cinque pareggie e tre sconfitte, tredici gol subiti, che fanno della difesa granata la meno battuta della serie B, e venticinque reti segnate, che posizionano al nono posto l’attacco. Bilancio quindi positivo, senza se e senza ma.
Visto che il bilancio è oggettivamente positivo e che nessuno a inizio stagione avrebbe scommesso su un tale percorso, bisogna preservare quanto di buono fin qui è stato fatto. Questo non significa evitare le giuste e motivate critiche, perché come sottolinea un noto proverbio, il medico penoso fa la piaga purulenta, ma allo stesso tempo sarebbe criminale minare l’equilibrio che con gran lavoro e fatica è stato costruito e deve essere ancora completato.
Società, allenatore e giocatori siano sempre lucidi nel fare autocritica, ma siano consapevoli del loro valore e determinati nel respingere al mittente tempestivamente tutti quegli atti e quelle parole, anche quelli che all’apparenza possono sembrare di poco conto, che spargono una goccia per volta il veleno del dubbio su capacità individuali e collettive e possibilità di riuscire a centrare senza affanni l’obiettivo primario di andare in A e quello secondario di formare lo zoccolo duro che faccia da base per un futuro sereno. Spargere questo veleno significa solo procurare danni e volere il male del Toro. I tifosi granata, notoriamente capaci di valutare in modo obiettivo quanto la squadra esprime in allenamento e in campo, giudichino sempre con la loro testa senza farsi minimamente influenzare da chi spacciandosi per intenditore, e alle volte anche tifoso, persegue interessi personali e di bottega mettendo in secondo piano il bene del Toro.