Il mercato del Torino si sbloccherà dopo il 28 maggio: manovre in attacco
Andare o meno in Europa League fa la differenza su come impostare il mercato estivo, quindi è evidente che il Torino deve attendere il ventotto maggio sera, la riunione inizierà alle diciotto, quando l’Alta Corte di Giustizia del Coni delibererà in modo definitivo se il Parma ha diritto o meno alla licenza Uefa. In attesa il club granata si sta muovendo su due fronti: aggiudicarsi qualche giovane di belle speranze, già fatto con il difensore centrale Jansson e a giorni dovrebbe anche arrivare l’ufficialità per il terzino destro Bruno Peres, e trattare la vendita di Ciro Immobile che se da una parte porterà soldi nelle casse societarie dall’altra lascia una voragine in attacco.
Sostituire un giocatore che ha realizzato ventidue gol, senza segnare rigori, non è facile soprattutto se non è solo lui che dirà addio, ma anche gli altri attaccanti devono essere valutati attentamente, perché non sono bastate le reti segnate da Immobile e da Cerci, trentacinque, per andare in Europa League. Lasciando perdere i torti arbitrali subiti perché prima di tutto bisogna essere in grado con le proprie sole forze di raggiungere gli obiettivi, mettendo anche in conto che qualche punto verrà lasciato per strada per forze di causa maggiore. Quindi è evidente che è necessario aumentare il tasso tecnico degli attaccanti poiché il solo Larrondo, per altro sfortunatissimo per non aver quasi mai potuto giocare a causa degli infortuni, ha segnato un gol, mentre le altre punte di ruolo Meggiorini e Barreto nessuno. A questo non si può non aggiungere che i centrocampisti non hanno contribuito più di tanto alla voce marcature: El Kaddouri cinque, Farnerud quattro, Kurtic due, Vives una come Tachtsidis, più due di Brighi e una di Bellomo andati, però, via a gennaio. E anche i difensori, ma non è a loro che si chiede per contratto di segnare, hanno incrementato ben di poco il bottino con le due reti di Glik e D’Ambrosio, quest’ultimo anche lui non più in rosa dal mercato invernale, e una di Moretti.
Dire quindi che andando via Immobile diventa una priorità assoluta prendere almeno due attaccanti di ruolo che segnino non meno di una trentina di reti è banale, ovvio e scontato in modo che se resta Cerci che almeno una decina di gol può farli e se i centrocampisti, i difensori e gli altri attaccanti riuscissero a mandare la palla in rete una ventina di volte il Torino potrebbe contare su una base di sessanta gol. Una sessantina di reti non sono molte di più rispetto alle cinquantotto di quest’anno, ma che se sommate a qualche gol in meno subito, i quarantotto in trentotto partite del campionato appena concluso fanno una media di 1,26 a gara, con una più che buona probabilità garantirebbero sul campo l’accesso all’Europa League. Ad esempio in Spagna Javi Guerra del Valladolid ha realizzato quindici gol come Gameiro del Siviglia, Bacca sempre del Siviglia quattordici come Nolito del Celta Vigo. In Germania Stefan Kiessling del Bayer Leverkusen, Shinji Okazaki del Mainz 05 e Raffael del Borussia Moenchengladbach hanno segnato quindici gol, mentre Ivica Olic del Wolfsburg quattordici. In Inghilterra Rodriguez del Southampton ha realizzato quindici gol. In Francia Lacazette del Lione quindici, Gomis sempre del Lione e Cabella del Montpellier quattordici.
Tanto per fare una panoramica, a prescindere o meno che questi giocatori possano essere inseriti fra i papabili per il Torino, però serve per capire che ci sono più possibilità di trovare attaccanti, dai costi più o meno abbordabili, per dare a Ventura uomini giusti e con una certa esperienza e conoscenza del calcio europeo in modo da poter centrare gli obiettivi e quindi si può dire che: Javi Guerra ha un valore di mercato che si aggirava sui 4-5 milioni di euro, ma è stato appena ingaggiato dal Cardiff City, avrà anche trentadue anni, però sarebbe potuto essere un discreto nome per ricomporre il reparto offensivo del Torino. Gameiro è un po’ più giovane, ha ventisette anni e costa non meno di 7-8 milioni. Bacca ha ventisette anni e il cartellino vale circa 10-11 di milioni. Nolito anche lui ha ventisette anni e per aggiudicarselo servono 4-5 milioni. Kiessling ha trent’anni e costa parecchio 15 milioni, ma vista l’età potrebbero essere trattabili. Okazaki ha ventotto anni e un cartellino che si aggira sui 4 milioni. Raffael ventinove anni e servirebbero 8 milioni circa per aggiudicarselo. Ivica ha trentaquattro anni e aveva un costo di circa 2-3 milioni, ma ha appena rinnovato con il Wolfsburg. Rodriguez ha ventiquattro anni e un cartellino che vale su per giù 7,5-8 milioni. Lacazzette ha ventidue anni e per lui servono 10-11 milioni. Gomis, non è uno dei fratelli Gomis che già sono del Torino, ha ventisette anni e per il suo cartellino ci vorrebbero 10-12 milioni. Cabella è un trequartista, ha ventiquattro anni e un valore di 10-11 milioni. Senza dimenticare che in Italia ci sono i vari Paulinho del Livorno che ha ventisette anni e un valore di 7-8 milioni e quest’anno ha segnato quindici gol e Babacar del Modena, però di proprietà della Fiorentina, che ha ventuno anni e in serie B ha realizzato finora venti reti e ha un costo di 3-4 milioni. E poi c’è il bacino dal quale attingere sudamericano e di altri paesi europei, ma per questi giocatori che hanno in molti casi un costo inferiore però c’è l’incognita di doversi adattare al campionato italiano rispetto a realtà dove gli allenamenti e il tipo di gioco sono decisamente meno impegnativi e magari di faticare e non poco all’inizio con la lingua. Per sostituire Immobile e non solo e puntare con decisione a posti utili per giocare in Europa non ci si può affidare a scommesse, almeno due attaccanti che siano da subito titolari e che garantiscano una trentina di gol sono indispensabili.