ESCLUSIVA TG – Zichella: “Il Toro con il Crotone deve essere concentrato come se giocasse la finale del Mondiale”

07.03.2021 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Giovanni Zichella
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Giovanni Zichella

Giovanni Zichella è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Zichella è un allenatore che per molti anni ha lavorato nel settore giovanile del Torino per poi andare altrove ad allenare prime squadre ed attualmente è il mister dell’Hsl Derthona. Con lui abbiamo parlato della delicata partita di oggi pomeriggio dei granata con il Crotone.

Il Torino arriva alla partita con il Crotone dopo che ne ha saltate due e non ha potuto allenarsi per giorni a causa del focolaio Covid e si presenterà allo Scida privo di 5 giocatori ancora positivi. I pitagorici hanno da poco cambiato allenatore e non fanno punti da otto partite. Come vede questa sfida?

“Per sdrammatizzare permettetemi una battuta: con i pareggi e poi la vittoria sul Cagliari le cose in ottica salvezza stavano andando nel verso giusto e non saremmo il Torino se qualche cosa non si fosse messa di traverso. E’ già difficile quando si hanno tutti i calciatori a diposizione perché in Serie A ogni partita, anche con avversari ultimi in classifica come il Crotone, è complicata e ancor più quando c’è un obiettivo da raggiungere poiché bisogna giocarsela fino alla fine, quindi, figuriamoci in queste condizioni. Da lunedì sono al Derthona per cui mi concentro sulla mi squadra, ma l’ultima partita che ho visto è stata Crotone-Cagliari e nel primo tempo la squadra di Cosmi se l’è giocata alla pari, anzi, forse ha fatto qualche cosina in più. Poi è uscita la qualità dei singoli del Cagliari e i sardi hanno vinto la partita. Questo per dire che il Crotone non mi sembra una squadra già rassegnata alla retrocessione e fino a quando l’aritmetica non gli dirà che sono in Serie B loro se la giocheranno sempre, com’è giusto che sia”.

Prevede quindi una partita difficile per il Torino?

“Sarà una partita vera perché un conto è affrontare una squadra che è già aritmeticamente salva perché allora fanno giocare i giovani per valorizzarli e magari anche chi ha meno minutaggio quindi è un po’ più semplice affrontarla. Un altro paio di maniche è se la lotta per la salvezza è in pieno corso. Allo stato attuale infatti non c’è nulla di semplice e i calciatori del Crotone anche con un po’ di orgoglio o un po’ di amor proprio daranno tutto poiché non sono ancora condannati o comunque vorranno mettersi in luce per trovare il prossimo anno una squadra di A. Il povero Nicola quindi dovrà preparare la partita in modo che i suoi giocatori siano sul pezzo e concentrati come se fosse una finale di Coppa del Mondo”.

Il Torino è stato cinque giorni senza allenarsi poi per tre i giocatori hanno lavorato individualmente e solo da mercoledì in gruppo normalmente. Quanto questo può incidere?

“Si può prendere spunto da un caso simile, quello del Genoa, non voglio portare sfortuna al Toro ma si tratta di un esempio che può e deve aiutare. Spero evidentemente che al Torino non capiti come al Genoa e comunque domenica appena sarà finita la partita con il mio Derthona chiederò subito che cosa ha fatto il Toro. Dicevo, il Genoa a inizio campionato ebbe tanti positivi a Covid e ne pagò le conseguenze non nell’immediato, ma nei successivi incontri e poi solo con il cambio d’allenatore si è ripreso. Non sto dicendo che Maran fosse meno bravo di Ballardini, perché in serie A tutti gli allenatori sono competenti, ma chi è subentrato ha avuto la fortuna di non aver vissuto il focolaio Covid e il relativo post. Non poter lavorare normalmente crea delle grandi difficoltà, mi auguro che al Torino tutti i giocatori positivi diventino negativi in fretta e che si torni alla normalità al più presto perché gli effetti non si recuperano in pochi giorni”.

Nicola come può fare la differenza e dare forza ai suoi giocatori?

“So che durante i giorni di chiusura del Fila si sono organizzati a lavorare da casa anche con attrezzature utili per mantenere la condizione fisica e hanno fatto conferenze on-line per tutto il resto. Ma è evidente che per preparare una partita bisogna essere al campo tutti insieme per provare schemi e strategie. Averlo fatto solo negli ultimi giorni a ridosso della gara non aiuta. Nicola deve lavorare sulle motivazioni e, a mio parere, in questo è un maestro e anche sull’orgoglio dei calciatori. La tattica va bene e anche la tecnica, ma il Toro deve avere quello spirito combattivo che nella storia lo ha contraddistinto”.

Per rimpolpare un po’ la rosa Nicola ha chiamato parecchi ragazzi della Primavera, ma forse sarà soprattutto nei cambi che mancherà qualche cosa al Torino?

“Esatto e aggiungo anche che bisognerà vedere in che condizione arrivano tutti i giocatori perché in questo caso specifico proprio considerando che non ci sono stati per alcuni giorni allenamenti normali e che mancano 5 giocatori avere cinque cambi serve ancora di più, ma bisogna avere calciatori pronti ad andare in campo. Non è una situazione facile. Non voglio essere pessimista, ma negli anni a me è già successo che ci siano delle condizioni “disperate” e che subentri il pessimismo, ma poi capitava che le cose da sole si aggiustavano. Per questo bisogna essere positivi e nella sfortuna dovuta al Covid almeno c’è a fortuna di affrontare il Crotone, con tutto il rispetto, e non l’Inter che è prima in classifica e sarebbe ancor più complicato. Il Crotone in una situazione di normalità sarebbe alla nostra portata, ma anche in questo frangente si può fare bene”.

Cambiando argomento e parlando di lei, è appena subentrato nel Derthona quindi quali sono le sue aspettative e quali obiettivi ha dato alla squadra?

“Abbiamo un unico obiettivo essendo in zona play out: dobbiamo salvarci per mantenere la categoria. Se poi rimanessi qui vorrei provare nella prossima stagione a fare qualche cosa d’interessante. La società è molto solida, importante ed è formata da persone molto serie che si sono rese molto disponibili, ma prima di tutto nelle prossime 15 partite dobbiamo cercare di salvarci anche perché in Serie D, purtroppo, due retrocedono e quatto vanno ai play out quindi su venti squadre sei sono direttamente coinvolte nella lotta alla salvezza e non è semplicissimo. Dobbiamo fare punti per salvarci così poi si può programmare qualche cosa d’importante per il prossimo anno”.