ESCLUSIVA TG – Biasin: “Il colpo di mercato del Torino è stato l’arrivo di Mazzarri”

18.01.2018 07:00 di Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
ESCLUSIVA TG – Biasin: “Il colpo di mercato del Torino è stato l’arrivo di Mazzarri”
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© foto di Fabrizio Biasin

Fabrizio Biasin è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Biasin è capo servizio dello sport del quotidiano Libero ed è opinionista in trasmissioni televisive. Con lui abbiamo parlato del mercato del Torino.

Al Torino quali giocatori che possono arrivare in questa sessione di mercato effettivamente servono per puntare all'Europa League?

"Probabilmente serviva un allenatore ed è stato preso con l'arrivo di Mazzarri. Secondo me sì e verificata un po' la situazione che è capitata al Milan, è stato cambiato il tecnico e paradossalmente è stato questo l'investimento, infatti, si deve sperare che tutto ciò che non aveva funzionato nella prima parte della stagione cominci a girare meglio. Per il resto si possono fare dei correttivi in questa finestra di mercato, ma la squadra è questa e, soprattutto, ritengo che la rosa sia all'altezza, va solo messa a misura".

Se il Torino vuole sbaragliare la concorrenza delle altre squadre che puntano all'Europa League deve essere però attrezzato e per quello che si è visto finora almeno un centrocampista e un terzino potrebbero essere i rinforzi adeguati?

"Sì certamente, però, bisogna anche trovare i profili giusti perché prendere un giocatore tanto per prenderlo è meglio piuttosto lasciar perdere perché in questa sessione del mercato al momento non si è mosso praticamente nulla, o comunque pochissimo. Credo che magari nell'ultima settimana si potranno fare quelli che possono essere definiti degli scambi, anche se non si potrebbe, tra i giocatori scontenti della squadra dove si trovano. In questo momento non mi sembra che ci sia la volontà non solo da parte del Torino ma di tante altre società di andare a prendere giocatori e soprattutto di investire troppi soldi perché il mercato di gennaio è pericoloso. Arriveranno al Torino probabilmente dei correttivi sicuramente per il centrocampo, ma non saranno delle prime scelte poiché non credo che Cairo abbia in mente di investire troppi soldi in questo momento".

Quindi un giocatore come Donsah potrebbe essere troppo caro per questa sessione di mercato?

"Dipende con che formula lo si prende perché si può trovare un accordo per un prestito con diritto di riscatto, ma comunque si tratterebbe di fare uno sforzo importante dal punto di vista economico perché Donsah è un giocatore che aveva ed ha un gran bel mercato poiché stiamo parlando di un calciatore di ottima qualità. Mi sembra più un'operazione da mercato estivo piuttosto che da mercato invernale. Dipenderà tanto anche dai rapporti che ci sono tra Bologna e Torino e dalla reale necessità che ha in questo momento la squadra granata di fare un'operazione di questo tipo. Non so se Mazzarri quando è arrivato al Torino abbia posto delle condizioni per quel che riguarda il mercato, ma se così fosse la società dovrà agire in fretta perché ormai abbiamo superato la metà del mese e al trentuno il mercato chiuderà. Comunque al momento non mi sembra che ci siano operazioni imminenti in entrata".

Mazzarri dopo aver tastato il polso del gruppo, anche se delega la società a prendere le decisioni per gli acquisti, avrà dato indicazioni precise per forgiare la squadra come meglio ritiene?

"Storicamente Mazzarri non fa chissà quali richieste alla società, anche all'Inter non pretese particolari giocatori e in tante conferenze stampa ribadì che avrebbe potuto fare dei nomi, però, poi lavora con il materiale umano che la società gli mette a disposizione. Lui in questo senso è molto bravo perché sa trasformare i giocatori, infatti, calciatori che non sapevano agire sulla fascia perché erano abituati ad agire più dalla metà campo in su sotto la sua guida sono diventati degli ottimi esterni. Per quel che riguarda il lavoro in campo Mazzarri è bravo e da questo punto di vista per il Torino è una garanzia. Sul mercato non è mai stato uno di quegli allenatori capaci di andare dalla società e imporsi per ottenere un determinato giocatore, lo sai bene lui e lo sa bene anche Cairo".

Lei ha detto che ritiene la rosa del Torino all'altezza e l'attuale classifica non smentisce, però, dovrà esserlo fino al termine della stagione altrimenti si rischierà di veder sfumare l'Europa League.

"Sicuramente, ma ripeto ritengo che la rosa sia all'altezza e ricordo che anche alla chiusura del mercato estivo tutti la ritenevano tale. Non cambio idea sul valore della rosa del Torino va solo allenata nella maniera giusta. E' evidente, però, che se Belotti si fa male è un problema serio, ma se si riprende e torna ad essere quello dell'anno scorso il discorso cambia".

Si parla tanto di un vice Belotti e ieri ha fatto le visite medichee firmato il contratto il giovanissimo Damascan ma con Falque, Ljajic, Niang, Berenguer ed Edera le alternative in attacco non mancano. Magari servono giocatori per altri ruoli?

"Sono d'accordo per quel che riguarda l'attacco, ma in generale io fossi un dirigente del Torino farei il meno possibile e lo dico perché mi piace proprio la rosa del Torino. Con questo non voglio dire che la società granata non sarà niente per dare a Mazzarri quello che sarà ritenuto giusto perché sicuramente sarà mandato via chi è scontento o chi ha giocato poco e non avrà maggiore spazio con il nuovo allenatore e sarà preso magari qualche rinforzo. Non è una cosa che si può pronosticare adesso perché non mi sembra che ci siano delle priorità così clamorose. La situazione del Torino in questa sessione di mercato non è dissimile da quella di tante altre squadre, anche di quelle che sono in lotta per l'Europa League, infatti, il Milan per ovvi motivi non farà mercato e l'Atalanta di solito le operazioni più consistenti le fa in estate e anche Sampdoria, Fiorentina e Udinese finora non hanno fatto chissà quali mosse. Qualche cosa accadrà negli ultimi giorni ma non mi aspetto colpi clamorosi, magari poi sarò smentito e il Torino prenderà quattro o cinque giocatori, però, non credo".