Dal mercato devono arrivare certezze e non rincalzi scommessa per il Torino
Negli ultimi anni a gennaio il mercato del Torino è stato a dir poco inutile, infatti, i giocatori arrivati per rinforzare la rosa non hanno quasi mai fatto la differenza. L’anno scorso arrivarono Carlâo e Iturbe, in quello precedente Immobile, in quello ancora prima Ichazo, Gonzalez e Maxi Lopez, nel gennaio 2014 Vesovic, Kurtic e Tachtsidis e in quello 2013 Coppola, Barreto, Jonathas, Kabasele e Menga.
In questa finestra, appena Mazzarri darà il via libera per le cessioni e indicherà quali giocatori vorrebbe avere, che cosa farà il Torino? Questa è la domanda ricorrente e i più scettici rispondono che, come al solito, arriverà qualche calciatore da rilanciare perché non era riuscito a sfondare o perché era caduto in disgrazia dove si trovava prima o perché reduce da acciacchi, mentre i più ottimisti diranno che saranno presi i giocatori che completeranno la rosa in modo da mettere Mazzarri nella migliore condizione per portare il Torino in Europa. Il trentuno gennaio alle ore ventitré, quando i battenti del calciomercato saranno chiusi, si vedrà chi avrà avuto ragione, ma negli ultimi anni non c’è stato praticamente mai bisogno di vedere all’opera i neo granata per capire che non si trattava di rinforzi sufficienti per permettere alla squadra di colmare le lacune del mercato estivo o per sopperire alle carenze che si erano evidenziate nel girone d’andata.
A prescindere dal modulo o dagli schemi che vorrà utilizzare Mazzarri i rinforzi che servono al Torino sono tre: un centrocampista che porti in dote fosforo, piedi educati e buoni polmoni, un terzino perché gli infortuni accaduti a Barreca e Ansaldi hanno evidenziato che rischiare di restare con i soli De Silvestri e Molinaro non è solo un rischio ma un azzardo ai limiti dell’incoscienza e un vice Belotti che sia qualche garanzia e non una ragazzino alla Sadiq, che già nella scorsa stagione con Donadoni al Bologna non era riuscito a ricavarsi anche solo un po’ di spazio. Più eventuali altri giocatori che Mazzarri ritenga opportuni. Non serve ovviamente stravolgere la squadra, ma renderla adeguata per competere con Sampdoria e Atalanta, Fiorentina, Udinese e Milan in modo che superi la concorrenza e si aggiudichi un posto in Europa League assolutamente sì. A scanso di equivoci se il Torino non otterrà un posto utile per l’Europa non servirà l’alibi che nel girone d’andata sotto la guida di Mihajlovic la squadra ha fatto solo venticinque punti lascandone per strada almeno dieci, frutto dei pareggi con Genoa, Spal, Chievo, Crotone e Verona che dovevano e potevano essere vittorie, se dalla sessione di mercato arriveranno rincalzi scommessa.