Toro, tutti i successi di Petrachi
Ecco il primo acquisto del Toro 2010-11.
Ancora non si sa se il Toro militerà in serie A oppure in cadetteria, ma quel che è certo è che il futuro del Toro ha il volto e le sembianze di PETRACHI.
Il Direttore sportivo di origine salentina, da giocatore del Toro non aveva lasciato il segno.
Colpa forse di quella sua quotazione alla fine risultata abnorme: Calleri infatti cedette l'intero cartellino di CHIRSTIAN VIERI per la metà di PETRACHI.
Ma nel 2010 la Storia è cambiata: preso Petrachi durante la vacanze natalizie, tra contestazioni feroci, guerriglia alla Sisport e spedizioni puntiive ai ristoranti,
il Toro dei peones ha ripercorso i passi del primo Toro di Cairo, quello che nell'estate 2005, costruito in 7 giorni con i giocatori avanzati dalla altre squadre, ha portato il nuovo Torino Fc in serie A al primo colpo.
PETRACHI ha avuto il merito di spendere poco e portare alla Sisport giocatori dal sicuro rendimento.
D'AMBROSIO, proveniente dalla vecchia C2, è insostituibile e già gode di un mercato importante in serie A.
GAROFALO e PESTRIN sono già diventati gli Imperatori della fascia sinistra e del centrocampo granata.
BARUSSO in breve ha scordato i problemi avuti a Brescia e Roma, tornando quello di Rimini.
ANTONELLI ha regalato lampi da grande esterno, solo gli infortuni ne hanno momentaneamente tarpato le ali.
GENEVIER, autentico pupillo di Petrachi, dopo un inizio sottotono per difficoltà di ritmo, gradualmente ha preso la chiavi del centrocampo granata.
PIA' va considerato un acquisto in 'comproprietà' tra Foschi e Petrachi.
MORELLO ha acquisito la fama di para-rigori regalando punti importanti al Toro nelle trasferte di Bergamo e Padova.
Solo STATELLA, D'AIELLO ed in parte SCAGLIA non hanno ancora reso secondo le aspettative, ma il fiuto di PETRACHI difficilmente sbaglia.
E se SALGADO, ancora senza minutaggio causa l'infortunio, sarà il bomber dai gol decisivi per la promozione,
ecco allora che il voto della campagna acquisti petrachiana passerà dall''8 attuale al 10' con lode.
Alessandro Costa