Toro, che sia solo sfortuna?

17.02.2011 11:12 di  Marina Beccuti   vedi letture
Toro, che sia solo sfortuna?
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© foto di Alberto Mariani

Flavio Bacile

 

Il Toro cade anche a Novara, non è un ruzzolone è vero, ma la sostanza cambia pochissimo, fuori dalla zona playoff, con le prime tre che si allontanano pericolosamente. Qualcuno è riuscito a carpire segnali positivi da questa trasferta, insomma si è fatto un passo avanti rispetto alla gara interna contro il Sassuolo, gara tra le tante orrida, quindi, come ho ampiamente già detto durante l’anno, c’è la sensazione che si riesca sempre a cavare un ragno dal buco. Giustificare il giustificabile, in attesa che la tempesta passi, e che si trasformi almeno in burrasca.


La partita di Novara ci ha detto che il Torino è riuscito ad esercitare un’infeconda supremazia territoriale, possesso palla, corner, staticità nella trequarti avversaria. Un sostanziale pareggio per quanto attiene ai tiri in porta, quattro del Novara, gol, una parata miracolosa di Rubinho, un’altra degna di nota all’incrocio subito dopo, l’ultima di routine, contro i due tiri e mezzo del Toro, i due pali di Antenucci, il primo tra l’altro lo considero un errore grossolano per un bomber, e il mezzo tiro-appoggio al portiere di Pagano, unica parata di Ujkani, se di parata si può parlare, portiere che aveva scaldato i guanti deviando un cross di Lazarevic nei minuti iniziali del primo tempo.


Ancora, il Novara, media fatta dalle pagelle di quotidiani e siti web, chiude la gara con tutti i suoi giocatori sopra la sufficienza, più o meno risicata per alcuni, con note di merito per Lisuzzo, Marianini, Motta e Bertani. Il Toro, sempre media di quotidiani e siti web, invece, per quanto attiene all’undici partito titolare, chiude con otto insufficienze, nell’ordine D’Ambrosio, Garofalo, Pratali, De Feudis, De Vezze, Sgrigna, Antenucci, Bianchi, due sufficienze risicate, Ogbonna e Lazarevic, una sola nota di merito, Rubinho, discreta la prestazione di Rivalta e Pagano entrati nella ripresa. Ad Antenucci non sono bastati i due legni colpiti, anche perché il suo apporto alla manovra è stato considerato non adeguato.


Per certi versi questo è paradossale, non avevamo disputato una buona partita?
Mi torna allora in mente un Torino-Cagliari del 2008, GDB da una parte, Allegri dall’altra, con un Toro capace di creare e sciupare otto, e dico otto, palle gol, ed il Cagliari capace di sbancare l’Olimpico, che novità, con due tiri, uno di Jeda che colpisce il montante, uno di Acquafresca che fredda Sereni. Nessuno di noi ha considerato quella una buona partita, anzi, di tutt’altro tenore furono i commenti. Allora se tanto mi dà tanto, perché questa è stata una buona partita, perché parliamo di sfortuna, perché nessuno ha notato che dopo il gol, il Novara, non aveva nessun motivo valido di giocare alla garibaldina, visto che aveva fatto più di quello che forse si era proposto? Ognuno tragga le sue conclusioni, io le mie le ho ben presenti.


Di fatto, Bianchi, valore immenso per questa squadra, non ha praticamente mai toccato palla nell’area di rigore, zona in cui lui riesce ad essere letale, Sgrigna, che ho sempre difeso, ha fatto meno del minimo sindacale, non come impegno sia chiaro, Antenucci, per quasi tutta la partita è stato molto vicino al “chi l’ha visto”, la difesa non solo ha regalato il gol, ma ha permesso per due volte ai giocatori del Novara di colpire indisturbati davanti a Rubinho, di cross decenti non mi pare averne visti, tranne uno forse, e il centrocampo morde ma non punge. Detto che la manovra continua ad essere sempre lenta e statica, e per lenta intento che intercorre troppo tempo tra quando si recupera il pallone, e quando lo stesso può essere giocato dalle punte, mentre per statica, o se preferite prevedibile, intendo che è quasi sempre monocorde, nulli i cambi di campo, quasi nulli gli inserimenti da dietro, pochissime le verticalizzazioni nello spazio.


Per quanto riguarda Lerda, dico subito che è stato un errore la sua riconferma. Voglio spiegarmi meglio. Un errore, forse, non nella sostanza, ma nella forma. Si dirà che mai è stato messo in discussione dalla società, potrebbe anche essere vero, ma chi, se non pochissimi presidenti, mettono sulla graticola i propri allenatori pubblicamente. Di fatto, almeno io, mi sarei aspettato, visto anche il momento particolare del Toro, e del campionato, tre punti nelle ultime sei partite, una conferma pubblica di Lerda più sostanziosa, anche per fugare voci che vogliono il tecnico esonerato in caso di prestazione, e non parlo di risultato, poco convincente contro il Pescara. Lerda rimane fino alla fine, sarebbe stato meglio, e non è detto, che questo non avvenga.
Se, un esonero è un segnale forte, la conferma di una tecnico in difficoltà, per risultati sicuramente, anche per il gioco per come la vedo io, deve essere dello stesso tenore.