Toro a picco
Questo Toro riesce a risvegliare anche i morti: l’ex empolese Lodi sembrava Kakà, e i due gol subiti nei primi venti minuti hanno indirizzato la gara, anche se dopo il gol di Pratali ci sarebbe stato tutto il tempo per recuperare la partita. Ma questo Toro (se si esclude la gara col Crotone), se va in svantaggio, non rimonta mai, specie se per una volta viene tradito da capitan Bianchi. La contestazione finale del pubblico, indirizzata alla squadra, dopo essersi rivolta quasi esclusivamente al presidente Cairo, ha certificato la fine della luna di miele con gli uomini di Lerda. Avendo perso oltre il 50% delle partite giocate, è inevitabile che il tecnico sia sulla graticola, in passato Cairo ha cambiato allenatori molto prima e con molte meno sconfitte sulle spalle.
Qui, a furia di parlare di scenari futuri per la società granata, di Red Bull o di compratori arabi, si sta dimenticando che il Toro sta precipitando verso la zona playout, altro che guardare al Novara e alla vetta della classifica. Mentre sullo sfondo si stagliano già le figure di Papadopulo, Mandolini o Campilongo: a uno di loro toccherà il compito di raccogliere l’eredità di Lerda, se a Bari in Coppa Italia o nella prossima sfida contro l’Ascoli non ci sarà una pronta inversione di rotta.