Torino, l'ora di accelerare
Mancano ormai dieci giorni al via del ritiro precampionato del Toro. Ma il Toro non c'è. Prestiti di ritorno, prestiti non riscattati: le porte sono più che mai girevoli in questo momento in casa granata e il mercato è in fermento. Petrachi fa quel che può, ma per il momento non c'è ombra di colpo messo a segno, se si esclude il riscatto di D'Ambrosio, scontato e doveroso.
Il diesse granata è atteso in questi giorni da molteplici colloqui e trattative, che necessariamente bisognerà portare a segno. Certo, le zavorre sono un peso e una colpa che non dipende dall'ex dirigente del Pisa, ma il suo compito, purtroppo per lui, è anche questo. E non sarà facile liberarsene, anche se una prima buona parte di lavoro è stata fatta: Diana è a un passo dall'addio definitivo a Torino (destinazione Bellinzona) e sulla stessa strada (direzione Frosinone) si trovano Bottone e Colombo.
Ne restano altri da sistemare in qualche modo. Gli scambi sono un'ottima possibile soluzione, ma chi deciderà di accollarsi uno stipendio da 800 mila euro abbondanti come nel caso di Di Michele? Forse nessuno, e questo complica le cose, perché una cosa sola appare certa in questo momento in casa Toro: prima Petrachi farà fuori questi ospiti indesiderati e prima potrà agire come lui sa fare nel mercato d'entrata. Lerda è in attesa e confida nel ds per avere una buona parte di squadra già pronta all'uso per il 13 luglio a Norcia: la speranza è che la società, in questo senso, non tradisca fin da subito il suo tecnico.