Torino, il tracollo di Lerda

07.02.2011 18:40 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Massimo De Marzi per www.carlonesti.it
Torino, il tracollo di Lerda
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© foto di Alberto Mariani

Franco Lerda dovrà fare scelte radicali se vorrà far ripartire il Toro e puntellare la sua traballante panchina. Il miglior mercato granata degli ultimi due anni gli ha consegnato una rosa migliorata sia numericamente che qualitativamente, ma i risultati non arrivano. Zero vittorie nel 2011 sono un bilancio deprimente, in casa Bianchi e compagni non hanno saputo sconfiggere il Cittadella e si sono fatti rimontare e battere da un Sassuolo decimato dalle assenze. Il gioco latita, il cambio di modulo necessita di tempo per essere assorbito, l’intesa tra Bianchi e Antenucci non può scoccare d’incanto, ma nonostante tutte queste attenuanti, certe cadute sono inaccettabili.

Nel giorno in cui tornava a vedere il Toro dal vivo, Cairo ha dovuto incassare l’ennesima contestazione, che non ha risparmiato neppure i giocatori e l’allenatore. In altri tempi, di fronte a risultati tanto modesti, il presidente avrebbe già da tempo defenestrato il tecnico, ma forse Cairo ricorda come nel 2006 la situazione non fosse molto diversa con De Biasi. La fiducia che venne concessa all’allenatore di Sarmede fu ben riposta, visto che a giugno arrivò la promozione in A, ma quel Toro era un gruppo diverso, con molti uomini ricchi di attributi e temperamento. Quello attuale si rispecchia in Sgrigna, giocatore di talento capace di fare la differenza in questa categoria, ma autentica ameba nelle ultime uscite con la maglia granata.

Se non segna Bianchi nel Toro non segna nessuno, anche se in campo ci sono giocatori che (numeri alla mano) dovrebbero garantire che il Toro parte 2-0 sempre o quasi. La qualità media di questa serie B è abbastanza scarsa, per questo non ha senso aspettare all’infinito, tanto più che tre squadre (se non quattro, considerando il Varese) sono già scappate. La fiducia in Lerda è oggettivamente a tempo, il derby col Novara di metà febbraio è un appuntamento senza ritorno, intanto già si sente parlare di Papadopulo o Cosmi come possibili new entry. Il tutto mentre Emiliano Mondonico, l'ultimo vero grande allenatore granata, sta combattendo la partita più difficile e importante. Quanto farebbe comodo al Toro di oggi un uomo con le sue qualità e la sua tempra.