Torino, e se Costacurta...

28.05.2010 17:48 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Federico Freni per www.carlonesti.it
Torino, e se Costacurta...
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© foto di Federico De Luca

Il Toro sbrindellato e rabberciato di questa stagione continua, nonostante tutto a far paura.

Anche e soprattutto a Modena sede della splendida Partita del Cuore organizzata come ogni anno dalla Nazionale Cantanti, e centro gravitazionale, per un giorno, dell’intero mondo dello spettacolo. Registi, attori, giornalisti, imprenditori, ex calciatori, veline e aspiranti tali. Un carrozzone di sfilate, divertimento, colore, moda ma sopratutto grande concretezza sul piano della solidarietà: raccolti più di 1 milione di euro per la ricerca scientifica di Telethon contro le malattie. Niente male davvero.

Ebbene a Modena, ai margini del grande evento, si respira aria di serie B, con la città divisa tra un commento sulla quasi consolidata salvezza della squadra di Apolloni e i futuri play-off che il Sassuolo di Pioli dovrà disputare.

In quest'ultimo caso, il grande nemico, la compagine che fa realmente paura è, manco a dirlo, proprio il Torino, anche se il blasone e la tradizione incidono più della effettiva pericolosità tecnico-tattica di Bianchi e compagni.

La paura ed il rispetto, però, non fanno a pugni con la fiducia e l’orgoglio.

Sassuolo fa rima con Squinzi, patron della Mapei.
Si narra che il magnate degli adesivi per pavimenti, prima di acquistare il Sassuolo, pensasse ancora più in grande, avendo la necessità di dare un ulteriore sbocco pubblicitario-commerciale alla sua azienda e puntasse niente meno che al Milan attraverso l’acquisizione di una partecipazione proprio come sembrerebbe stesse facendo la Gazprom in questi ultimi giorni.

Squinzi è stanco, stufo di non avere un bacino d’utenza di pubblico all’altezza delle sue aspettative. Vuole fortissimamente la serie A per poter tappezzare i grandi palcoscenici della massima categoria del suo marchio di fabbrica e gli avevano detto, a inizio stagione, che con i Zampagna, Noselli, Salvetti e via discorrendo, la possibilità non gliela avrebbe tolta nessuno. Qualora invece non arrivasse, non si esclude possa passare la mano e puntare altri lidi pallonari.

Di certo, però, l’atteggiamento del patron e dell’ambiente modenese in generale vanno a suffragare l’idea colantuoniana che sia effettivamente il Sassuolo la squadra più ostica nei play-off.

Meglio, dunque, affrontarla in finale, conservando il sesto posto anche domenica e dando spazio ad un profondo e strutturato turn-over che garantisca la possibilità a molti titolari come D’Ambrosio, Loria, Genevier, Gasbarroni e Bianchi di tirare il fiato e riposare in attesa di mercoledì 2 Giugno, primo round della semifinale di andata.

Domenica pomeriggio, dunque, sarà un Torino rimaneggiato ad affrontare il Cittadella e non si accettano più scommesse sul risultato finale, un po’ perché qui a Torino la parola “scommettere” fa tornare alla mente cattivi pensieri e un po’ perché pare davvero probabile che il pareggio accontenti proprio tutti, come nella Partita del Cuore, terminata 8-8 con un calcio di rigore che l’arbitro Rosetti si è dovuto inventare all’ultimo secondo per rimediare al gol scombina-piani che il vincitore dell’Isola dei Famosi, Daniele Battaglia, ha voluto a tutti i costi segnare, derogando una regola non scritta.

Stando alle voci, in quel momento l’avrebbero rimandato volentieri ‘a calci’ sull’Isola sperduta.

E, sempre stando alle voci, un ex giocatore del Milan che ha preso parte alla kermesse modenese, sarebbe molto gradito a Cairo per la successione di Colantuono.

Il nome è quelo di Alessandro (Billy) Costacurta, qualche anno fa ad un passo pure dal Pisa di Cinquini (e non di Petrachi). Voci, sussurri modenesi.

Costacurta era già stato accostato al Torino la scorsa estate. E si sa, a Cairo gli ex rossoneri sono sempre piaciuti. A Petrachi anche?