Spadafora: "Calcio, serve unità. Il Governo non lascerà sola la filiera"
Intervenuto ai microfoni di Mi manda Raitre, Vincenzo Spadafora, Ministro dello Sport e delle Politiche Giovanili, ha parlato ad ampio raggio della situazione in corso:
“Tocco con mano la preoccupazione del paese. Ogni giorno ricevo centinaia di mail, a volte passo ore e ore a rispondere. Mi sento di dire che stiamo facendo il massimo, nelle condizioni in cui ci troviamo, e in una situazione che nessuno di noi era preparato a fronteggiare. Nei primi provvedimenti ci possono essere state delle difficoltà, ma ora abbiamo le idee più chiare, e nel prossimo decreto le misure saranno più mirate, precise, e rivolte alle esigenze dei cittadini. Onestamente, non penso si sarebbe potuto concedere più di così. Anzi, il comitato tecnico-scientifico preposto all'analisi della situazione avrebbe mantenuto le maglie più strette. La preoccupazione è quella di una seconda ondata di contagio immediata. Sono contento del senso di responsabilità dei cittadini, rispetto i presidenti di Regione che hanno aperto: non è una gara a chi arriva primo, dobbiamo fare tutti quel che è possibile.
Si è arrivati a un livello di polemiche, per quanto riguarda al calcio, tale da mettermi nella posizione di lanciare un appello alla Lega Serie A, perché vi sia unità nell'affrontare le problematiche, da parte di tutti gli attori coinvolti. Io penso che il calcio debba essere un veicolo di gioco, leggerezza, passione, e che non debba dividerci. In questi giorni il comitato tecnico-scientifico sta incontrando le varie componenti del mondo dello sport, FIGC e non solo, per degli approfondimenti sul protocollo proposto. Se si troverà un accordo, gli allenamenti ripartiranno, e questo potrà avere i suoi effetti sulla ripresa del campionato. Viceversa, sarà il governo a decretare, per motivi di evidente emergenza sanitaria mondiale, la chiusura del campionato, anche creando quelle condizioni affinché il mondo del calcio paghi meno danni possibili, alla pari di tutte le filiere produttive del paese. Ci prenderemo le nostre responsabilità, e faremo in modo che anche il calcio abbia meno danni possibili. Non ci siamo dimenticati del fatto che parliamo di una grande impresa del Paese.
Dal 4 maggio, l’attività sportiva sarà consentita nei parchi, nei luoghi che i vari sindaci riterranno di riaprire, con le solite distanze di sicurezza. Dobbiamo fare il possibile perché ognuno di noi rispetti le regole: è anche un test per vedere se è possibile aprire altro. Come per esempio, ed è ciò a cui personalmente tengo di più, le palestre, i circoli di tennis, i vari centri sportivi. Stiamo approntando, insieme al comitato tecnico-scientifico, le varie linee guida: vorrei essere in grado, già col prossimo DPCM, cioè quello che disciplinerà il periodo dal 18 maggio in avanti, di riaprire questi centri.
Per chi pratica sport a livello dilettantistico, Abbiamo introdotto un bonus da 600 euro, che abbiamo già iniziato a pagare come ci hanno confermato le persone sui social. Sono arrivate decine di migliaia di richieste. Questo bonus sicuramente sarà previsto anche nel decreto della prossima settimana, e coprirà il mese di aprile. Anzi, mentre a marzo abbiamo avuto qualche lentezza, anche se ringrazio la Sport e Salute, proprio perché sono lavoratori che hanno meno tutele, per l’erogazione del bonus di aprile sarà tutto più semplice. È possibile che lo si aumenti da 600 a 800 euro, come il bonus previsto per tutti. Il sito a cui collegarsi per inoltrare la propria domanda è quello di Sport e Salute (sportesalute.eu). La domanda è molto semplice, ci vogliono meno di cinque minuti per compilarla. Poi le erogazioni vengono fatte in maniera molto rapida. A volte quando qualche pratica non è completa, per evitare di bocciarla, chiediamo integrazioni e nel frattempo si passa avanti. Si era detto per iniziare a pagare solo chi nel 2019 ha avuto un reddito annuo inferiore a 10mila euro: abbiamo trovato le risorse per far sì che il bonus lo abbiano tutti, anche chi ha avuto un reddito superiore.
Occuparmi di politiche giovanili è stato il filo conduttore della mia vita, e credo che ragazze e ragazzi stiano vivendo la situazione in maniera responsabile, ancorché inevitabilmente come qualcosa di strano e destabilizzante. Ma, dopo la fase iniziale, i giovani hanno compreso appieno la natura dell’emergenza. Stiamo creando una convention per coinvolgere milioni di giovani, e capire come cambierà il loro modo di vivere, andare a studiare, fare vacanze, e capire quindi cosa dovrà fare il governo nei prossimi mesi. Si terrà probabilmente a metà maggio”.