Singo: “Io che volevo fare il portiere!”
Wilfred Singo si è raccontato ai microfoni di TorinoChannel come riporta Tuttosport: dai ringraziamenti a Coppitelli che l’ha trasformato in terzino passando per la scuola calcio in Costa d’Avorio e fino all’evoluzione tattica. “La passione per il calcio – ha svelato Singo - mi è stata trasmessa da mio padre, è stato lui a iscrivermi in una scuola calcio in Costa d’Avorio ed è lì che ho cominciato tutto. Non so se ero già forte, ma avevo delle qualità. Mio padre giocava come portiere, quindi mi dava spesso consigli. Ho cercato di diventare anche io un portiere, ma quando ho visto i miei amici fare gol ho deciso di diventare un giocatore di movimento”. E poi ha aggiunto: “Cucino spesso la pasta o il riso. Non amo molto vivere da solo, vorrei vivere con mio padre, mia madre i miei fratelli e spero vengano presto qui a Torino. All’inizio al Torino (nel 2019, ndr) è stato molto difficile, ma quando sono di arrivato ho trovato Nkoulou, Meïté e Djidji che mi hanno aiutato ad ambientarmi “. Sulla sua evoluzione calcistica Singo ha detto: “Coppitelli mi ha messo alla prova nel ruolo di terzino destro. Ringrazio Mazzarri per avermi fatto esordire tra i professionisti. Juric vuole che faccia 5 o 6 gol, mi ha detto che posso segnare tanto. Da quando sono arrivato ho lavorato molto sul fisico e questo mi ha aiutato ad arrivare al livello a cui sono oggi. Qui ho trovato la mia seconda famiglia, in gruppo si sta bene. Possiamo andare lontano”. E sul suo futuro quando smetterà di giocare: “Tra vent’anni aprirò una scuola di calcio in Costa d’Avorio, dove insegnerò anche le cose che avrò imparato qui”.