Rosina, non gradito
Da capro espiatorio a Zar Alessandro di Russia. Rosina ci ha provato a cambiare vita a 25 anni, ma il «benvenuto» stampato sullo zerbino dello Zenit San Pietroburgo non fa rima con accoglienza. «Sono molto deluso e contrariato. Ci servivano due attaccanti di classe e invece mi prendono Rosina». Boom. Firmato Dick Advocaat, che dei russi è l’allenatore, non l’ultimo dei tifosi scontenti.
«Non lo voglio» Maledizione o soltanto sfiga? Difficile da dire. L’ex capitano granata, già in «guerra fredda» con la Maratona, ora si trova contro chi lo dovrà mandare in campo. Che rincara pure la dose: «Non so più cosa fare, è la prima volta nella mia vita che acquistano uno senza il mio consenso. Anzi, contro la mia volontà». Colpa del nuovo ds del club, Igor Korneev: è arrivato da una settimana e gli investimenti li fa di testa sua. «Non capisco perché la società non mi ascolta — continua Advocaat —, io so come spendere i soldi delle cessioni di Arshavin e Tymoshchuk ». Non con Rosina, e questo si è capito. Magari con Pandev, ma Lotito ha rispedito al mittente le richieste di un emissario dello Zenit giunto a Roma nelle scorse settimane.
Il piccolo generale Che ne sarà di Rosina? Ormai ha firmato per 4 anni, 2 milioni a stagione. Ed è pure felice: «Città bellissima, squadra impegnata in Europa e stadio sempre pieno — dichiara —. Ho bisogno del supporto dei tifosi». Già, il problema ora è un altro, siede in panchina ed è soprannominato «Il piccolo generale». Il piccolo Alessandro è avvisato.