Rosina, niente appello. Toro cambia faccia
Non è ancora il momento della vendetta. No, Alessandro Rosina è ancora troppo scosso per poter giocare serenamente contro la Sampdoria fin dal primo minuto e tornare a fare la differenza come ai bei tempi. Il capitano granata vuole trasformare i fischi dell'Olimpico di mercoledì sera in nuovi cori di elogio, ma per poterlo fare dovrà recuperare la perduta calma insieme ad una migliore condizione fisica. Lo sa benissimo Gianni De Biasi che per difendere il patrimonio del Toro deve momentaneamente confinarlo in panchina, nonostante l'assenza di Abate per infortunio. «Nella vita di un calciatore - ha spiegato il tecnico dopo l'allenamento a porte chiuse alla Sisport - ci sono momenti e momenti: quelli in cui ti riesce tutto bene ed ogni cosa sembra facile, e quelli in cui questo non succede». Rosina sta passando la seconda fase e non a caso lo stesso Cairo giovedì l'aveva spronato a «dedicare il 101% delle sue forze al calcio».
Rosina fuori dal Toro titolare, così come Rolando Bianchi che deve lasciare spazio in attacco all'inedita coppia-gol Amoruso-Stellone. Rosinaldo e Rolandinho in panchina fanno effetto, soprattutto sul valore patrimoniale dei granata, ma questo è il modo migliore per dare continuità al Torino dopo la vittoria con l'Atalanta, affrontare la Sampdoria con un vero 4-4-2 («La squadra si esprime meglio così») e non caricare di ulteriori tensioni due campioni in difficoltà. «I giocatori hanno un loro equilibrio interno - analizza De Biasi - e se questo viene a mancare, o viene intaccato, l'allenatore deve intervenire e riequilibrare». Come? Innanzitutto mostrando fiducia e facendo da scudo a critiche e polemiche, poi lavorando sulla testa per far scattare la scintilla della rivincita. «Personalmente in me c'è la volontà di aiutare sempre tutti - spiega l'allenatore - e credo che il dialogo possa essere la migliore delle medicine. Io poi parlo anche a chi sta bene, ma con chi ha bisogno parlo un po' di più». I dialoghi con Rosinaldo sono stati fitti in questi giorni ed anche ieri nel ritiro genovese.
Solo questa mattina De Biasi comunicherà le sue scelte, ma una fascia destra con Colombo in difesa e Diana a centrocampo appare ormai scontata. L'eventuale bocciatura non scatenerebbe tragedie in Rosina, che la passata stagione a Marassi (sia contro Samp che Genoa) partì sempre dalla panchina. «L'ho fatto giocare con la Juve al rientro dall'infortunio e l'ho messo titolare contro l'Atalanta - ribatte De Biasi - e questi sono veri attestati di stima. Non so nemmeno io se mettere o meno Rosina in campo: ho ancora tempo per decidere. Poi l'allenatore fa le sue scelte in base alla condizione fisica e psicologica. Ora ci vuole agonismo e serenità». Doti che evidentemente Rosina in questo momento non possiede.
De Biasi chiede più del massimo ai suoi uomini per uscire indenne dalla trasferta con la Samp: «Ci vorrà mentalità forte e consapevolezza che il destino lo crei con le tue forze: “Aiutati, che il ciel t'aiuta”». Di Loreto prenderà il posto in difesa dell'infortunato Pratali, Rubin agirà da esterno sinistro a centrocampo mentre in mezzo verranno confermati Dzemaili e Saumel. «Lo svizzero - riconosce Gdb - ha risposto benissimo e ha dato un messaggio a tutti: “State pronti, perché l'allenatore può chiamare chiunque di voi in qualsiasi momento”». Per salvare De Biasi? «Abbiamo tutta una stagione davanti - si agita il tecnico -, ci vuole solo grande fiducia e positività. Bisogna allontanare questa cappa di negatività: qui di un ago si fa un pugnale