Reggina, Bonazzoli: "Il Toro è troppo Bianchi dipendente"
In estate Emiliano Bonazzoli era stato ad un passo dall'addio alla Reggina e poi la scelta di dimezzarsi lo stipendio si è rivelata decisiva per la sua permanenza. Il nuovo corso amaranto partiva da un importante ridimensionamento del monte stipendi, ma anche, chiaramente, delle ambizioni. Dopo dieci giornate di campionato, però, la squadra veleggia nelle zone altissime della classifica trascinata dal proprio attaccante principe. I nostri microfoni lo hanno così raggiunto per fare un punto della situazione e per ripercorrere quei difficili mesi estivi.
In questo periodo stai vivendo un momento positivo
"E' un periodo in cui vado a segno molto facilmente, sicuramente il frutto del lavoro che si fa in settimana e che fa la squadra per mandarmi in porta".
Qualche mese fa la tua avventura alla Reggina sembrava finita e ora sei il capocannoniere del campionato
"Sì, non avrei mai pensato che andasse così. Problemi societari ed economici avevano portato a questa situazione, ma poi ho parlato con il presidente, ho capito la situazione e ho pensato che non potevo lasciare così. Alla fine sono rimasto e penso di essere premiato".
Con questa scelta hai dato un segnale forte dimostrando di essere più legato alla maglia che hai soldi
"Sì, penso che valga più giocare rispetto ai soldi. Spero che questo gesto mi consenta di giocare ancora e che faccia sì che la gente mi veda in una certa maniera".
La fortuna della Reggina sei tu, ma anche un allenatore come Atzori?
"Il mister ci dà una grande mano durante la settimana e ci insegna ciò che dobbiamo fare in partita. Penso che i suoi insegnamenti si stiano facendo vedere sotto forma di risultati".
Lo scorso anno lui è stato sfortunato a Catania?
"Non so come sono andate le cose, ma quest'anno ha trovato un grande gruppo e noi abbiamo trovato un grande allenatore".
Questa posizione in classifica ti piace?
"Vedere quasi tutti dall'alto è bello, ma la strada è lunga e dobbiamo rimanere umili senza sognare".
Cosa pensi in generale di questa serie B?
"Sembra un campionato strano come l'anno scorso, quando la Reggina e il Torino sembravano destinate a risalire e poi non è successo. Per il momento, comunque, siamo ancora all'inizio e dare giudizi è prematuro".
Ti aspettavi una partenza così per il Torino?
"Il Torino è quasi Bianchi dipendente, si è visto in queste dieci partite perché quando lui non c'è stato la squadra ha perso o al massimo pareggiato. Iunco e Sgrigna sono bravi e possono dare una mano, ma Bianchi è quello che decide lo sorti della squadra. Ci sono comunque altri giocatori validi come Gasbarroni o De Vezze".
Vedi strana anche la serie A?
"In A bene o male sono tutti preparati, anche nelle piccole squadre ci sono ottimi giocatori. Alla fine verranno fuori le grandi, ma il divario fra la prima e l'ultima non è enorme".
Oggi si giocherà Sampdoria-Fiorentina, una sfida fra tue ex squadre. Che partita ti aspetti?
"La Fiorentina non sta passando un buon momento, ha cambiato molto e ci vorrà un po' di tempo per ingranare. La Sampdoria, invece, ha giocatori che si conoscono bene e giocano insieme da anni. Sarà una bella partita".
Il tuo obiettivo personale?
"Segnare ancora e dare una mano ai giovani a crescere".