Quando riprendere gli allenamenti? Un giurista lo spiega
Alcune società di calcio vorrebbero riprendere gli allenamenti a breve, nel Torino si parla addirittura del 17 o 18 marzo, ma l'AIC e i medici sociali al momento sembrano opporsi a riprendere l'attività a breve.
All'Ansa ha risposto alla questione un avvocato giuslavorista, che ha spiegato la situazione e cosa fare se si vogliono riprendere gli allenamenti.
Così ha risposto Giampiero Falasca: "La risposta alla diatriba la si trova nel dpcm del 9 marzo, dove si dice che gli allenamenti possono continuare, a patto che avvengano a porte chiuse e siano rispettate tutte le misure di prevenzione fissate per contenere il contagio. Pertanto, nella diatriba tra calciatori e società di calcio non si può dire a priori chi ha ragione e chi no: bisogna andare a vedere, caso per caso, come la società intende riprendere gli allenamenti".
Riprendere l'attività si può, ma deve essere in totale sicurezza, riorganizzando gli spazi comuni: "Bisogna evitare ogni tipo di contatto ravvicinato tra gli atleti, così come si potrebbero evitare tutte quelle forme di allenamento che presuppongono il contatto fisico. Un ruolo importante nella gestione del rischio per gli atleti lo svolge il medico sociale, in quanto deve definire procedure e controllo idonei a contenere la diffusione del virus. La situazione ovviamente cambia se c'è un caso di contagio o comunque in fondato sospetto che qualcuno degli atleti sia stato a contatto con persone contagiate: in tale ipotesi, l'interruzione degli allenamenti è un gesto obbligato almeno fino al termine della quarantena, come hanno fatto, con grande buon senso, Juventus e Inter, seguite anche da altre squadre", ha concluso Falasca.