Piccolo, l'arma segreta? I calci piazzati

31.03.2010 14:31 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: Piccolo
Piccolo, l'arma segreta? I calci piazzati
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© foto di Giacomo Morini

Alla fine della partita col Padova , Arrigoni l’aveva spiegato in modo chiaro: «Con avversari dai mezzi tecnici più elevati, noi dobbiamo essere bravi a concedere poco, a cercare i colpi giusti di alcuni giocatori e a sfruttare i calci piazzati». E infatti è proprio grazie alle situazioni da palla inattiva che è arrivata la vittoria di sabato: il gol di Cottafava sugli sviluppi di un corner , quello di Colombo su una punizione dalla trequarti.
ARMI Proprio i gol da situazioni di calcio da fermo, sembrano essere in questa stagione una delle armi più efficaci della Triestina: tra rigori e sviluppi dell’azione dopo punizioni e corner , l’Unione ha messo a segno ben 15 reti delle 34 totali realizzate finora. Si tratta di un ottimo numero in assoluto, visto che solo il Grosseto (davvero fuori categoria con 29 reti realizzate su queste situazioni) e il Crotone (16) hanno fatto meglio. C’è chi, invece, ne ha realizzate in questo modo appena 5, come il Piacenza.
PERCENTUALE Ma che la Triestina punti parecchio su queste occasioni, lo dimostra il fatto che il 44% dei suoi gol li ha realizzati in questo modo: a parte il già citato Grosseto (60%), quella alabardata è la squadra che in serie B ha sfruttato di più le situazioni di calci da fermo per andare a rete. Gli altri seguono staccati, fino al fanalino Frosinone, che ha segnato in questo modo appena il 15% delle sue reti (6 su 39).
MANOVRA Se gli alabardati, oltre ai colpi di genio personali (l’azione di Pasquato a Lecce , oppure l’eurogol di Della Rocca all’Empoli) devono puntare soprattutto su queste situazioni, è anche perché non si può pretendere gioco e gol su manovra in un’annata così frastagliata: in pochi mesi gli alabardati hanno cambiato tre tecnici, ogni volta hanno ricominciato da capo, con ovvie ripercussioni su automatismi e coralità della manovra. Sotto questo aspetto, Arrigoni non può fare magie in poco tempo: vista l’emergenza in classifica, ha giustamente badato al sodo lavorando su compattezza e fase difensiva.
QUALITA’ Del resto, che l’Unione abbia in rosa buone qualità per rendersi pericolosa su situazioni di palla inattiva, lo dicono i numeri. Innanzitutto gli alabardati si sono dimostrati abbastanza precisi su rigore (realizzati 7 su 9), poi hanno segnato ben 5 volte sugli sviluppi di un calcio di punizione: una bomba diretta di Godeas con la Salernitana, le reti di Cottafava col Piacenza e Audel a Grosseto dopo i legni colpiti da Pasquato, infine Della Rocca ad Ancona e Colombo col Padova sugli sviluppi di una punizione dalla trequarti. Altre tre reti sono arrivate poi su corner : le incornate di Nef col Grosseto e Della Rocca a Bergamo, oltre alla rete di Cottafava con il Padova.
LE TORRI Proprio sugli angoli e sulle punizioni dalla trequarti, l’Unione può schierare una batteria di lunghi formata da Scurto, Nef, Della Rocca e Cottafava, abili non solo di testa, ma anche agili nelle zampate decisive, come dimostra proprio la prima rete di sabato col Padova .