Maroni, Misure restrittive se società si opporranno a tessera TIF
Nonostante i «continui solleciti», le società di calcio italiane «non hanno fatto granchè, tranne due» sul tema della 'tessera del tifosò, «confidando sull'italica tendenza di rinviare le norme fino alla loro scadenza. Quando si parla di sicurezza, mi rifiuto di accettare la contestazione che queste misure costano». È il ministro dell'Interno Roberto Maroni, intervenuto oggi in Commissione Affari costituzionali al Senato, ad avvertire le società calcistiche: «Se troveremo da parte loro un inaccettabile muro, allora faremo ricorso gli strumenti e alle misure restrittive che l'Osservatorio ha attuato in tutti questi anni con risultati positivi». «Mi aspetto collaborazione, nell'interesse di tutti. Se invece ci sarà ostilità, valuteremo quali iniziative prendere per garantire un sempre maggiore livello di sicurezza». Maroni ha ricordato che resistenze analoghe si ebbero anche quando si trattò di dotare gli impianti sportivi italiani dei 'tornellì di sicurezza. «Con un atteggiamento inflessibile sulla sicurezza, le società si sono sempre adeguate, mettendo mano al portafoglio» ha sottolineato. Quanto alle tifoserie, Maroni evidenzia che la normativa introdotta con la legge 41 del 2007 «va incontro alle loro esigenze», e che potrà essere «corretta» dal Parlamento per evitare qualsiasi dubbio di interpretazione dell'articolo 9 relativamente alla possibilità di accesso agli impianti sportivi da parte delle persone che in passato siano state condannate per reati da stadio. (Mac/Gs/Adnkronos