Mandorlini: "Mi auguro che per Cairo la ruota giri"
Andrea Mandorlini è rimasto scottato dall'ultima esperienza sulla panchina del Cluj. Dopo aver vinto tutto, il tecnico è stato esonerato alla vigilia dell'esordio in Champions League e ora attende di sposare un nuovo progetto, magari di nuovo in Italia. Ai nostri microfoni il tecnico ha parlato a tutto campo di sè, dei campionati italiani, ma anche di Nazionale.
Come sta passando queste settimane dopo la fine del suo rapporto col Cluj?
"Un po' vado a vedere le partite e un po' mi dedico alla famiglia visto che ho anche un nipotino piccolo".
In questi giorni il suo nome è stato accostato alla panchina del Torino.
"Questa è una cosa che mi riempie d'orgoglio e soddisfazione. Io sono partito da lì e sarebbe come tornare a casa, ma credo stiamo facendo un po' di fantacalcio".
Al momento sono diverse le panchine calde in B, sarebbe disposto a scendere di categoria dopo aver allenato una squadra da Champions League?
"Non ho mai fatto problemi di categoria. Mi piace stare in campo e questo non è mai stato un problema. Chiaro che quando vinci tutto e porti una squadra in Champions vorresti fare qualcosa d'importante, ma vedremo".
Lei è molto bravo coi giovani e stanno uscendo molti nomi per l'Under 21. Ci pensa?
"Mi piacerebbe tanto, mi vedrei molto bene. Sarebbe un'occasione importante per me, ma anche per tantissimi altri".
Prandelli ha detto che non ci sono giovani di valore nel campionato italiano, condivide?
"Per me i giovani ci sono, ma non trovano sufficiente spazio nel campionato italiano. Faticano a fare esperienza e questo si paga poi in campo internazionale".
Siamo noi che non crediamo nei giovani?
"Io dico che la leadership deve tornare agli allenatori che fanno crescere i ragazzi. Ci sono giovani con qualità, ma che non riescono a tirarle fuori".
Lei conosce molto bene Montolivo che, in settimana, ha messo in dubbio sempre più la sua permanenza a Firenze.
"Io conosco Riccardo e non credo siano parole sue. Mi sembra strano che dica una frase del genere un ragazzo che deve tanto a questo club e che ha a sua volta dato tanto, non lo trovo giusto".
Che idea si è fatto di questo campionato di A?
"I valori non sono ancora usciti. Per adesso c'è grande equilibrio ed il campionato è bello perché ci sono sorprese. Penso comunque che, alla fine, i valori usciranno".
Può esserci una sorpresa tipo la Lazio?
"Il bello è che nel calcio può succedere tutto, ma in un campionato così lungo non credo".
In B, invece, come vede il campionato?
"A parte il Siena, che sta mantenendo le promesse, vedo anche qui tanto equilibrio e ho visto diverse partite di non eccelso livello. Può succcedere di tutto, ma al momento farei i complimenti al Siena, appunto. Mi piace anche la mia Atalanta e sono convinto che alla fine arriverà".
Il Novara come lo vede?
"L'ho visto giocare e sta sfruttando il momento d'oro di alcuni giocatori oltre all'entusiasmo di un campionato vinto. Sta facendo non bene, di più ed il merito è anche di società e allenatore. Se lo meritano dopo tanti anni difficili".
E il Torino?
"E' una buona squadra, ma sarà difficile per i primi due posti. Dovrà passare anche quest'anno dai playoff e non sarà facile vista anche la scorsa stagione. Il Torino, comunque, è una squadra che deve lottare per la A perché la storia lo impone".
Proprio per la storia i tifosi non sono molto contenti del presidente Cairo.
"C'è sempre questo rapporto non proprio idilliaco con il presidente, ma va anche detto che Cairo ha speso tantissimo. I risultati non sono stati al pari dei soldi spesi, ma mi auguro che anche per lui la ruota giri".
La Nazionale del suo amico Prandelli come la vede?
"Sta cercando di rinnovare e serve tempo. C'è un programma che va a lunga scadenza e non si può valutare dopo tre partite".