Genoa, Juric: “Non so perché creiamo occasioni da gol ma non segniamo”
L’allenatore del Genoa, Ivan Juric, ha commentato la sconfitta con il Torino. Ecco che cosa ha detto:
Con il Torino si è ripetuto un po’ quello che si era visto con l’Inter: la squadra fa la partita, crea occasioni da gol ma non segna. Che cosa succede?
“Con il Torino abbiamo fatto anche di più rispetto alla gara con l’Inter, infatti, con i granata non c’è stata partita in tutti i sensi perché abbiamo stra-dominato, abbiamo avuto quindici angoli e tanti calci piazzati e creato tante occasioni. Abbiamo subito gol su uno dei pochi calci piazzati che abbiamo concesso per questo mi spiace molto per i ragazzi perché quando si fanno certe prestazioni sarebbe già una grande ingiustizia pareggiare, figuriamoci perdere. C’è grande rammarico per i ragazzi che mi stanno dando tutto e giocano un calcio veramente ottimo, dispiace”.
Nelle partite in trasferta siete cresciuti, concorda poiché nel primo tempo con l’Inter aveva giocato solo il vostro avversario?
“Rimango dell’idea che finora abbiamo sbagliato due prestazioni con l’Atalanta e la Lazio, con entrambe la squadra non ha giocato bene, ma nelle altre partite i ragazzi hanno giocato su buoni livelli e anche ottimi, ma con le carenze che sono evidenti. Non so che dire perché quando si viene a Torino e si gioca come abbiamo fatto: con tutte le occasioni che abbiamo creato, i calci d’angolo che abbiamo battuto ed essere gli unici ad aver creato gioco controllando la gara in modo assoluto e totale escluso gli ultimi dieci minuti quando il Torino è stato bravo a conservare il risultato senza, però, che noi ci siamo fatti schiacciare. Per tutto questo non so proprio come spiegare la sconfitta poiché, ripeto, la partita è stata a senso unico”.
Come spiega che il Genoa crea tante occasioni da gol però poi non segna?
“Non lo so. Non so che dire, non faccio polemica, ma è proprio che non lo so”.
In due partite avete preso tre gol su calci piazzati, come mai?
“Anche questo è difficile da commentare, persino l’Inter ci aveva fatto solo due tiri in porta e la difesa, secondo me, aveva giocato su ottimi livelli. Gli attaccanti del Torino Falque, Ljajic e Belotti hanno fatto poco o niente, è vero che Belotti ha segnato, ma per il resto anche lui ha fatto poco o niente. Purtroppo noi facendo bene abbiamo preso tre gol su calci piazzati e anche un mezzo gol dall’Inter sempre su piazzato. Questo ci sta penalizzando tanto ed è evidentemente una nostra grande pecca, quindi, dovremo lavorare di più, ma purtroppo è così”.
Bene Ninkovic, ma forse Ocampos meno. Per questo l’ha sostituito?
“Sì, infatti, Ninkovic ha fatto bene, mentre Ocampos non mi è piaciuto”.
Per consolare dalla sconfitta parliamo dell’esordiente Pellegri, il più giovane di sempre in serie A?
“Al di là della disperazione finale volevo premiare il nostro settore giovanile ed essendoci l’opportunità di mandarlo in campo l’ho sfruttata. Di Pellegri (ha esordito in A a quindici anni nove mesi e cinque giorni, ndr) penso che non sia assolutamente ancora pronto per la serie A, ha bisogno di due anni di lavoro per diventare un attaccante del Genoa, ma io mi auguro che lo diventi e che resti con noi per più anni. Sia io sia Stellini (l’allenatore della Primavera del Genoa, ndr) lavoriamo tanto e in sintonia su questo ragazzo e pensiamo che potrà diventare un giocatore importante per la nostra società”.
Ha dovuto lavorare sulla testa dei giocatori dopo la sconfitta con il Palermo rimediata nel finale?
“No, anche perché nonostante i gol subiti nel finale con il Palermo non avevamo giovato male, forse proprio nel finale avevamo giocato meglio che in tutto il resto della gara. Bisogna analizzare le partite e come si subiscono i gol: due su calci piazzati e uno su un errore clamoroso, però, in quel finale avevamo creato quatto palle gol e mai subito un tiro. Spesso si parla di cose senza guardare bene le partite e mi dispiace, poi, magari avevamo fatto male nel primo tempo soprattutto all’inizio, ma nel finale con il Palermo abbiamo fatto come dovevamo, ma non segnando e facendo poca attenzione sui calci piazzati”.
Che mini bilancio può fare sulla squadra che ha quattro punti in più rispetto a quelli che aveva a quest’epoca nella passata stagione?
“Sono soddisfatto della crescita dei giocatori, di Cofie, Lazovic, Ninkovic e Simeone che sono giovani e anche Izzo è migliorato tanto e Muñoz ha trovato la forma, prima si stirava ogni due-tre partite. Laxalt è in crecita. Ci è mancato Pavoletti da inizio stagione (per infortunio, ndr) e con lui avremmo potuto fare qualche cosa in più. Se devo essere sincero, la squadra avrebbe meritato molto, ma molto di più sia per gli errori arbitrali all’inizio sia dopo per certe situazioni, però, se non segniamo magari è anche colpa nostra e bisogna accettarlo”.
Alla fine della partita ha abbracciato Rincón era una sorta di commiato o un ringraziamento per aver giocato pur non stando bene?
“La seconda, ho visto che ha stretto i denti, per dieci giorni non si era allenato e solo mercoledì ha fatto un mezzo allenamento con i compagni e mi sono reso conto che in campo giocava, ma sentiva grande dolore e che non era ancora al cento per cento. Per questo ho voluto ringraziarlo perché al di là della sconfitta quando un giocatore ti dà tutto provando anche dolore è tanta roba per un allenatore. Buon Natale e auguri a tutti per il 2017”.