GdS - Hellas pronto a bandire dal Bentegodi l'ultrà neofascista Castellini
Dopo le ingiuriose affermazioni di Luca Castellini, esponente di Forza Nuova e ultrà dell'Hellas Verona, ennesimo atto apolegetico nei confronti dei fischi e dei boati rivolti a giocatori non-caucasici, di etnie che tendenzialmente affondano le proprie radici storiche nel continente africano - per comodità di comunicazione e convenzione definiti "di colore" nel gergo e nel vernacolo della quotidianità - , il club scaligero, stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport di oggi, si sarebbe detto pronto a collaborare con le istituzioni, allo scopo di individuare i perpetratori degli atti delinquenziali in questione, e, come evidenzia anche TG Gialloblù, a bandire a vita dal Bentegodi lo stesso Castellini.
Quest'ultimo, nel corso dell'intervista rilasciata ai microfoni del "Morning show" dell'emittente veneta Radio Café, ha negato la natura razzistica dei cori, accostandoli, parafrasando, a forme di folklore e goliardia identitarie. Riferendosi sia a Balotelli sia al gialloblù Salcedo, poi, Castellini ha utilizzato il termine "negro" (con una formulazione frasale particolarmente odiosa, riportata da TG Gialloblù: "Ce l'abbiamo anche noi un negro in squadra"). Concludendo poi il proprio intervento - riporta l'emittente veronese - con la seguente provocazione: "Ci sono problemi a dire la parola negro? Mi viene a prendere la Commissione Segre perché chiamo uno negro? Mi vengono a suonare il campanello?".
Occhi aperti, in ogni caso, sull'asse Digos-Procura Federale, per l'individuazione dei responsabili fattuali, e su quello composto dal Ministro per le politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, del presidente FIGC, Gabriele Gravina, che avrebbe accolto il richiamo istituzionale a provvedere celermente alla situazione, e del patròn scaligero, Maurizio Setti, dal quale ci si aspetta un segnale forte. Sia fattuale, sia simbolico.