Fish Piemonte si oppone ai fondi pubblici per il Progetto del Filadelfia

Pubblichiamo il comunicato diffuso dalla Federazione italiana per il superamento dell'handicap
25.04.2013 14:22 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fish Piemonte si oppone ai fondi pubblici per il Progetto del Filadelfia
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© foto di Federico De Luca

"La Fish Piemonte (federazione italiana per il superamento dell’handicap – organizzazione che riunisce 21 realtà di persone con disabilità presenti nella nostra Regione) si oppone fortemente al finanziamento con fondi pubblici, regionali e comunali, del cosiddetto ‘Progetto Fila’.

Le persone non autosufficienti (anziani malati cronici non autosufficienti, persone colpite da demenza senile, persone con limitazioni intellettive gravi e gravissime, persone con rilevanti disturbi psichiatrici e autonomia molto limitata, persone con gravi e gravissime limitazioni nei movimenti, persone con grave disabilità sensoriale, visiva o auditiva: oltre un milione in Italia) per la loro sopravvivenza fisica hanno l’incontestabile diritto a fruire dei diritti costituzionalmente garantiti (articoli 3, 32 e 38 della Costituzione) alla salute, all’assistenza e, in particolare, il diritto ad una vita indipendente ed autonoma.  Ne deriva la necessità di idonei stanziamenti da parte delle Istituzioni pubbliche affinché possano essere  loro garantite  idonee prestazioni (diritto alle cura, alla mobilità, alla comunicazione al lavoro, all’istruzione ed alla socializzazione).

Le leggi vigenti stabiliscono il pieno e immediato diritto delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie  a ricevere gli interventi domiciliari o residenziali indispensabili: tuttavia nella nostra Regione sono oltre 50mila  le persone con limitatissima o nulla autonomia,  spesso abbandonate a loro stesse dalla sanità ed anche dai Comuni e dagli enti gestori delle attività socio-assistenziali.

Quale la ragione di questo abbandono, che a volte assume le caratteristiche dell’eutanasia, e, peggio, di questa indifferenza?  E’ sempre la stessa, come ripetono i responsabili delle Istituzioni:  sono insufficienti i mezzi finanziari.

A fronte di tale affermazione riesce difficile comprendere in base a quali motivazioni etiche ed economiche la Regione Piemonte e il Comune di Torino abbiano ‘promesso’ 3,5 milioni di euro  per la costruzione del nuovo stadio Filadelfia (a cui si aggiunge 1 milione promesso dal presidente del Torino calcio, Urbano Cairo).

Osserviamo però che la Regione Piemonte  ha più volte ripetuto ultimamente  di non disporre dei fondi necessari per pagare gli assegni per l’assistenza personale e le cure domiciliari delle persone non autosufficienti  e corrispondere la quota sanitaria delle rette dovute dalle persone  con gravi disabilità ricoverate in strutture sociosanitarie.

A sua volta il Comune di Torino con la delibera dell’11 giugno 2012 ha ridotto di ben 3,2 milioni di euro gli stanziamenti riguardanti i servizi per le persone (anziani e disabili) non autosufficienti, e con la delibera del 7 maggio 2012 ha ridotto pesantemente gli stanziamenti destinati al servizio di trasporto integrativo mediante taxi e minibus attrezzati destinato a persone con disabilità motoria grave e/o sensoriale.

Da notare che la Giunta Chiamparino nel 2007 aveva reso indisponibili per le persone necessitanti di assistenza 43 milioni di euro,  non avendo rispettato il vincolo di legge che prevedeva la destinazione ad interventi di assistenza sociale dei proventi realizzati dalla vendita di cinque immobili (fra i quali quello di Piazza S. Carlo angolo Via Maria Vittoria) di cui disponeva essendo stati trasferiti a titolo gratuito al Comune  a seguito dello scioglimento di numerosi enti assistenziali.

E’ necessario, prioritariamente da un punto di vista etico ma anche da un punto di vista di efficacia ed efficienza amministrativa, indirizzare l’attenzione, innanzi tutto alle esigenze vitali delle persone la cui autonomia è stata resa nulla da eventi patologici gravemente invalidanti.

Le associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie aderenti alla Fish Piemonte non condividono in assoluto la scelta delle amministrazioni regionale e comunale di erogare la somma cospicua più sopra indicata alla Fondazione Filadelfia, a fronte delle ben più importanti esigenze espresse dalle persone non autosufficienti, di cui dovrebbero essere a conoscenza: ritengono che il progetto cui è destinato tale intervento finanziario pubblico del valore complessivo di 8 milioni di euro, non debba ricevere tale contributo a fronte della dichiarata indisponibilità di finanziamenti da destinare ai servizi per persone non autosufficienti.

Tale intervento, se necessario, deve essere finanziato unicamente con fondi privati: a questo proposito le associazioni si domandano quale sia il motivo per cui Urbano Cairo avesse promesso per tale intervento inizialmente 3,5 milioni di euro mentre ora risulterebbe disponibile a sborsare non più di un milione.

Le associazioni si appellano alle forze politiche presenti in Regione ed in Comune affinché tale dissennata scelta sia annullata e che i fondi già individuati per essa vengano attribuiti al potenziamento dei servizi e degli interventi per persone non autosufficienti.

Piergiorgio Maggiorotti

Presidente della FISH Piemonte (federazione italiana per il superamento dell’handicap – Piemonte)"

Però Torino ha interpellato i responsabili della Onlus, i quali hanno spiegato la loro posizione: "Non abbiamo niente contro il Fila e contro il Torino Calcio. Lo abbiamo preso come esempio di un progetto che oggi non è assolutamente una priorità per la città, quando ci sono persone in difficoltà quotidiane. Se il Comune si gira dall'altra parte e fa finta di non sentire, è grave. Quanto al Filadelfia, se lo costruisce il Torino interamente con soldi privati non ci sono problemi, ci mancherebbe".