Fiorentina, Sousa: “Non sono deluso dalla prestazione, il Torino era ben organizzato”

03.10.2016 07:00 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin per Torinogranata.it
Fiorentina, Sousa: “Non sono deluso dalla prestazione, il Torino era ben organizzato”
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© foto di Federico De Luca

L’allenatore della Fiorentina, Paulo Sousa, ha commentato la sconfitta con il Torino. Ecco cosa ha detto:

Quanto è preoccupato per la prestazione con il Torino e per la difficoltà che ha la squadra a segnare?

“Non sono preoccupato e non sono deluso della prestazione perché prima di tutto abbiamo affrontato un avversario ben organizzato, com’è il Torino, che ha qualità soprattutto in attacco e che attacca convinto e determinato su tutti i palloni. Tant’è che questa determinazione lo porta in certi momenti della partita a essere favorito, com’è stato in alcuni episodi. La mia squadra si è presentata bene in campo e da questo punto di vista non sono per niente deluso perché abbiamo dominato e dobbiamo continuare a lavorare per migliorarci nell’ultima fase della costruzione. Non è per preoccupazione, ma è un fatto che stiamo lavorando per migliorare nell’ultimo passaggio e sulla qualità dei nostri cross. Se ci riusciremo, avremo maggiori probabilità di vincere le partite. Riusciamo ad arrivare all’ultimo terzo del campo, ma opportunità vere di segnare non ne creiamo, però abbiamo la potenzialità per poterlo fare. Con il Torino alla fine del primo tempo abbiamo spinto e avuto due chiare occasioni da gol per pareggiare e abbiamo continuato anche nel secondo tempo ad attaccare per ricercare il pareggio e rimontare, ma questo non è accaduto. Dopo il secondo gol del Torino abbiamo rischiato ancora di più concedendo più spazi al nostro avversario e tante volte in inferiorità numerica dietro abbiamo cercato di risolvere nel migliore dei modi queste situazioni difficili e avendo più persone in attacco abbiamo cercato di rimontare, ma purtroppo non ci siamo riusciti. Sono dispiaciuto per non essere riuscito a vincere e neppure a pareggiare, però, continuano a esserci condizioni molto positive”.

Si è arrabbiato di più per il fallo di mano di Iago Falque in occasione del gol o per le occasioni che la Fiorentina non è riuscita a concretare?

“Mi conoscete bene e sapete che sono un passionale e in occasione del gol di Falque ero abbastanza vicino e anche il guardialinee e il quarto uomo hanno chiamato l’arbitro per segnalare il presunto fallo di mano, ma Calvarese ha preso una decisione diversa. Tutti sbagliamo e cerchiamo di migliorarci. Tutti noi vogliamo fare meglio e non vedo altro. Dobbiamo continuare a lavorare, sappiamo qual è la nostra realtà e che dobbiamo migliorare soprattutto nell’ultimo passaggio, come ho detto prima. Dominiamo e siamo propositivi, riusciamo a passare la prima zona di pressione dei nostri avversari e per fare la differenza nell’ultimo terzo dobbiamo migliorare l’ultimo passaggio e i cross, abbiamo qualità per farlo e sicuramente ci riusciremo”.

Spesso gli attaccanti dicono che vivono di momenti positivi e negativi, in questo periodo c’è differenza fra il rendimento in partita di Kalinic e Babacar. Perché non si sfrutta il momento positivo di Babacar?

“Credo che lo stiamo sfruttando. Rispetto all’anno scorso stiamo utilizzando Bababcar molto di più. E lo facciamo perché lo merita, sta crescendo e sta dando a me e alla squadra. Anche nella scorsa stagione, quando era utilizzato di meno, lui aveva una capacità realizzativa buona. Per questo dico che è un giocatore sul quale crediamo e stiamo dandogli più tempo perché pensiamo che abbia ancora ampi margini di crescita e che sta capendo sempre di più il gioco e la comunicazione che avviene all’interno del reparto e con gli altri reparti. Babacar sta diventando un giocatore importante per la Fiorentina e per se stesso”.

Otto punti in sei partite, come giudica quest’inizio di stagione?

“Della complessità della stagione abbiamo già parlato quando si è chiuso il mercato e non voglio ripetermi. Stiamo crescendo affrontando squadre importanti e credo che sia con il Torino sia con il Milan meritassimo molto di più di quello che abbiamo ottenuto. Sicuramente il bilancio di quest’inizio di stagione è positivo”.

Va bene migliorare l’ultimo passaggio e i cross, ma anche in difesa si vedono errori individuali come il retropassaggio di Milic che ha innescato l’azione del gol di Falque e anche sulla seconda rete granata Tomovic non ha seguito l’avversario?

“Questa è una valutazione e noi conosciamo la realtà che abbiamo e cerchiamo di far migliorare i nostri giocatori prendendo le decisioni migliori possibili”.

Secondo lei la Fiorentina non ha peccato nel tener abbastanza bassa la velocità della circolazione della palla a centrocampo?

“Credo che lo abbiamo fatto, anche se con il Torino l’indicatore non è stato quello della migliore performance. Il Torino a centrocampo ha un numero di giocatori importante, che lavorano molto bene e hanno capacità e potenza per lavorare sull’avversario diretto e sugli spazi e questo è merito della qualità del nostro avversario. Noi quando siamo riusciti abbiamo sempre superato la linea di centrocampo, però, tante volte lo abbiamo fatto male. Il cross e l’ultimo passaggio devono essere molto più accurati per creare un maggior numero di occasioni da gol di quelle che abbiamo creato”.

Il Torino ha saputo anche soffrire, forse alla Fiorentina è mancata un po’ di cinica determinazione nell’ultimo passaggio?

“Secondo il mio pensiero, le squadre che normalmente sono costruite e hanno un’organizzazione di base e nel momento dell’organizzazione difensiva sono molto più ciniche perché difendono poco e mettono in ribasso per contrattaccare negli spazi liberi. La complessità del gioco propositivo e il rischio di essere dominante a livello del sistema di gioco centrale, ossia di quello che si deve pensare, è molto più complesso perché si deve guardare la palla, l’avversario, lo spazio e i compagni. Ci sono tante cose da tenere in considerazione, ma questo è quello in cui credo per il miglioramento di ogni giocatore a livello d’intelligenza tecnica e tattica, questo lo valorizza molto di più, e poi perché mi piace avere una squadra dominante. Vedo così il calcio e penso che anche per il pubblico che viene allo stadio sia meglio, sappiamo che giochiamo in serie A e che il calcio italiano è così e questo mi dà la possibilità di ottenere risultati dal punto di vista della crescita proponendo ogni volta dinamiche leggermente diverse a livello strategico secondo dell’avversario poiché so che i miei colleghi sono bravissimi ad analizzarci e a chiudere gli spazi. Tutto questo ci dà la possibilità di continuare a crescere”.