Fiorentina, Pioli: “Il passaggio del turno in Coppa Italia deve convincerci ancora di più dei nostri mezzi”

13.01.2019 23:58 di  Elena Rossin   vedi letture
Fonte: Elena Rossin
Stefano Pioli
TUTTOmercatoWEB.com
Stefano Pioli
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

L’allenatore della Fiorentina, Stefano Pioli, in conferenza stampa ha commentato la vittoria sul Torino e il passaggio ai quarti di finale della Coppa Italia. Ecco che cosa ha detto:

Che risposte ha avuto da Muriel e Simeone che è stato decisivo nell’occasione del primo gol?

“Al di là delle risposte di Muriel e di Simeone, è stata la squadra a dare risposte positive. La partita è stata equilibrata e difficile contro un avversario molto forte dal punto di vista fisico e dell’aggressività. Il campo era insidioso, scivoloso, duro e, quindi, era difficile manovrare. Sapevamo che poteva essere una giocata a decidere la partita e i miei giocatori sono stati molto bravi a soffrire nei momenti giusti e a colpire nel momento opportuno. Credo che sia Muriel sia Simeone abbiamo dato il proprio contributo alla squadra ed è così che si fa. Non deve nascere un dualismo e nella mia testa non c’è perché nella mia testa deve esserci la squadra migliore per ogni singola partita ed è questo che è accaduto oggi. Chi è subentrato ha fatto bene e su questa linea bisogna assolutamente continuare perché è una di quelle cose che, invece, nel girone d’andata non ci ha dato grandissimi vantaggi e, quindi, sono molto contento per i giocatori e soprattutto per come si sono preparati a questa partita e per come si sono rimessi subito a disposizione e al lavoro dopo le feste di fine anno. C’è stata grande attenzione disponibilità e la partita di oggi deve convincerci ancor di più sui nostri mezzi perché passare su questo campo non è assolutamente una cosa facile”.

Nel secondo tempo Chiesa ha cambiato passo ed è stato più voglioso, determinato e ha fatto di più rispetto alla prima frazione di gioco, concorda?

“Credo che voglioso lo sia stato anche nel primo tempo, ma era un po’ meno preciso nella posizione e ha lavorato un po’ troppo sulla sinistra, mentre nella ripresa è stato di più nella sua posizione di centro-destra, però, Federico sta lavorando bene e in partita gioca per come si allena. L’anno scorso ogni tanto in allenamento si assentava, invece, quest’anno fa allenamenti a mille all’ora e se ci si allena in questo modo si deve poi giocare altrettanto e lui lo sta facendo e ci ha dato oggi un grosso contributo per la vittoria”.

E’ sembrato che lei e Mazzarri discuteste durante la partita sulle decisioni arbitrali, che cosa ci può dire?

“Abbiamo chiarito tutti, lui protestava per le situazioni che riguardavano la sua squadra e io per le mie, quindi, ognuno guardava il suo e non c’era bisogno d’intervenire con l’arbitro. Con Mazzarri ho un ottimo rapporto e c’era solo tensione per la partita che è stata molto fisica, molto fallosa e non facile da arbitrare e mi è piaciuto più il metro iniziale quando i mezzi falli non venivano fischiati. Ci sono stati tanti duelli e il campo era scivoloso, quindi, gli spalla contro spalla o mezza palla e mezzo piede io li fischierei meno. Dopo, invece, l’arbitro ha fischiato molto di più, ma sono cose normali in una partita di calcio. Non c’è assolutamente nessun problema”.

Sull’episodio analizzato dal Var nel primo tempo (presunto tocco di braccio di Meïté in area, ndr) ha rivisto i fantasmi di Genova?

“No, ero sicuro che non ce lo davano il rigore e non ho neanche allungato il collo per vedere se interveniva il Var. Se devo buttare via del soldi preferisco darli in beneficenza piuttosto che pagare delle multe salate e così sono rimasto molto tranquillo”.

In trasferta la squadra sembra è cambiata in meglio sotto l’aspetto della maturità, lo ha riscontrato anche lei?

“Non dobbiamo guardare indietro a ciò che non siamo riusciti a fare. Secondo me, nelle famose partite d’inizio campionato quando non riuscivamo a vincere fuori casa non erano comunque mancate le prestazioni a Genova con la Sampdoria o a Milano con l’Inter, a Napoli o a Bologna dove dovevamo vincere e non ci siamo riusciti o anche a Frosinone dove non facemmo una grandissima partita perché pur vincendo non l’avevamo chiusa. I risultati danno sicuramente convinzione e fiducia, ma non dimentichiamo che siamo una squadra molto giovane e che le ultime prestazioni sono state all’insegna della determinazione, di un gioco propositivo e abbiamo avuto la consapevolezza di potere vincere. E’ importante che la squadra sappia che può giocarsi le partite dall’inizio alla fine standoci dentro con attenzione e determinazione”.

Primo tempo non particolarmente bello per entrambe le squadre e si poteva giocare su livelli migliori. Forse, all’inizio della ripresa avete partito la maggior determinazione del Torino e magari dovete lavorare ancora sulla manovra, soprattutto, per fare una seconda parte della stagione migliore della prima?

“Sì sono d’accordo che non è stata una partita dal punto di vista tecnico tra le migliori, però oggi le difficoltà delle due squadre a non manovrare bene sia dipesa dalla pressione dell’avversario, perché sia noi che loro abbiamo provato da subito a sporcare le giocate altrui, e il campo che era veramente insidioso perché era difficile rimanere in piedi e controllare bene la palla. Noi vogliamo sicuramente fare bene nel girone di ritorno anche per il passato che abbiamo e il tipo e la filosofia di gioco che vogliamo mettere in atto. Ma ribadisco, oggi le difficoltà nostre e del Torino sono state determinate molto dal campo e dagli avversari”.

A Lafont chiede un atteggiamento diverso a livello delle uscite, forse sta troppo nell’area piccola?

“Sapevamo che il Torino fa rimesse alterali lunghe e non mi piacevano le posizioni dei miei centrocampisti che si schiacciavano troppo dentro l’area e lasciavano la seconda palla a qualche uomo libero. Il Torino portava tanti giocatori in area e tra i loro attaccanti e i nostri difensori in area c’erano dieci-quindici giocatori e per un portiere non è facile uscire. Certe valutazioni su Lafont mi stupiscono perché sta crescendo tanto e bisogna dargli il tempo di fare esperienza. A inizio stagione tutti vogliono una squadra molto giovane e poi dopo non si è così pazienti nel concedere anche gli errori necessari per arrivare a certi livelli. Sono convinto che Lafont diventerà uno tra i migliori portieri europei, non dico tra quelli del mondo perche non li conosco tutti, ma quelli europei sì”.

Mai come oggi chi è subentrato ha saputo fare la differenza anche a livello di mentalità. E’ questa una delle chiavi per il girone di ritorno e chi è in panchina deve pensare che deve fare la differenza quando entra un campo?

“Assolutamente sì. Sono convinto che questo debba essere un tassello importante per noi e inserire giocatori di talento vuol dire avere maggiori possibilità di scelta migliorative nei primi undici, ma anche aver giocatori migliori che possono subentrare. Oggi sarebbero addirittura potuti entrarne quattro se fossimo andati ai supplementari e, quindi, questa è una cosa troppo importante. Io devo cercare di sbagliare poco nel scegliere l’undici iniziale, ma poi spesso le partite si vincono o si perdono con i cambi. Dobbiamo avere una mentalità con gli stessi atteggiamenti che abbiamo avuto oggi e non sempre l’abbiamo avuta nel girone d’andata. Avere più possibilità sarà un vantaggio per tutti”.

Veretout nell’ultima partita del 2018 aveva giocato da interno e oggi anche. Come rinforzo si è fatto il nome di Obiang, ma che tipo di centrocampista cercate?

“Cerchiamo un giocatore migliore di quelli che abbiamo già. A Genova Veretout aveva fatto l’interno e oggi il secondo mediano, tanto ovunque lo si collochi è forte. Ma se troviamo un giocatore più forte dei sei centrocampisti che ho a disposizione e se ci sono le condizioni giuste di domanda e offerta, queste sono cose sulle quali non posso incidere, ci faremo trovare pronti a prenderlo altrimenti sarà la crescita della squadra a farci fare un girone di ritorno migliore. Muriel è un tassello importante, un giocatore che cercavamo e la società è stata molto brava a mettermelo a disposizione subito, infatti, è arrivato il cinque gennaio ed è un calciatore che sicuramente ci aiuterà ad avere dei risultati migliori e poi vedremo che cosa succederà”.