Di Michele: "A Frey consiglio l'Inghilterra"

03.05.2010 18:21 di  Raffaella Bon   vedi letture
Fonte: firenze viola

L'Inghilterra scava sempre solchi profondi nei cuori di chi vi ha giocato. Che sia stato per anni o per pochi mesi, vivere le atmosfere di Anfield, dell'Old Trafford e di Craven Cottage è stata esperienza unica ed irripetibile. David Di Michele, ora artefice principe della 'quasi promozione' del Lecce in A, ha militato nel West Ham nella scorsa stagione, bagnando il suo esordio con due gol ed un assist con il Newcastle. Perché l'Inghilterra? Perché quella, sulle altre, potrebbe essere la destinazione di Sebastien Frey qualora dovesse lasciare i viola. Firenzeviola.it è andata a sentire in esclusiva il trentaquattrenne attaccante di Guidonia per sapere se quella albionica possa essere la meta perfetta per l'estremo difensore transalpino.

Partiamo da un flashback, dalla sua avventura con gli Hammers.
"Sono stato davvero molto bene, in Inghilterra si respira un'altra aria, c'è tutta un'altra mentalità. Il calcio è vissuto in modo diverso, senza le nostre pressioni, lo stadio è una vera e propria festa. Uno spettacolo, insomma, dove non c'è violenza, dove non si assiste a risse sugli spalti, dove la famiglia può andare tranquillamente con i figli come se fosse al cinema".

Bel biglietto da visita sta regalando a Frey...
"C'è anche un altro lato, da considerare. In Italia il portiere è decisamente più tutelato, al di là della Manica gli arbitri lasciano correre maggiormente su contatti in area con i portieri; nel caso si trasferisse in Inghilterra, dovrà adattarsi subito a queste 'usanze'".

Al Manchester United o all'Arsenal, pare.
"Sebastien è uno tra i migliori portieri, non solo d'Italia ma di tutta Europa e per entrambe le squadre sarebbe un grande acquisto. Ed anche per lui, Gunners o Red Devils che siano, sarebbero un salto di qualità. Però...".

Prego.
"La Fiorentina è comunque un club di caratura internazionale, in Europa meritava di andare avanti ed ora saremmo a parlare di un'altra stagione non fossero accaduti i misfatti di Monaco. Ripeto, per quanto mi riguarda l'esperienza inglese è stata bellissima, non posso che consigliarla a chiunque".