...con A. Calderoni
© foto di Alessandro PizzutiA pochi minuti dal termine del mercato Alex Calderoni ha lasciato il Torino per approdare alla Triestina. Con grande ottimismo, l'estremo difensore ci racconta cosa non è andato in maglia granata e cosa si aspetta dalla nuova avventura.
Ti aspettavi di cambiar squadra nell'ultima mezz'ora di mercato?
"Sinceramente non mi era mai capitato, avevo sempre concluso prima e non ero mai arrivato a questo punto".
Com'è stare all'Ata Hotel?
"Era la prima volta che venivo e fa un certo effetto. Mi sembra una gabbia di matti (ride ndr). Da giocatore fa un certo effetto vedere tutti gli operatori indaffarati".
Da Torino approdi a Trieste
"Sì, ero in scadenza e vado a Trieste a giocare. Ho un contratto per questi mesi e un'opzione per la prossima stagione. A Torino sapevo che il mio ruolo era il secondo portiere e avevo pieno rispetto, il problema è che mi era stato promesso un rinnovo che non è arrivato".
Ti ha voluto fortemente De Falco che ti ha avuto nel settore giovanile della Triestina?
"Lo ringrazio, mi fa piacere e per me questo è un ritorno alle origini".
La Triestina è in una situazione di classifica complicata
"Non mi spaventa, già oggi mi allenerò con la squadra per essere in forma per la partita di sabato. La situazione non era comunque semplice nemmeno per il Torino".
Ti aspettavi, appunto, una classifica così per il Torino?
"Si sapeva che la serie B sarebbe stata complicata, forse mi aspettavo che non lo fosse così per il Torino. C'erano tutte le potenzialità per far bene, ma credo che ci siano ancora tuttora".
L'obiettivo rimane la A?
"Sì, la squadra ha grandi potenzialità e può lottare per la A".
Cosa pensi della partenza di Di Michele?
"Dopo la famosa aggressione la sua partenza era nell'aria, sinceramente ci si aspettava qualche cambiamento per lui. La situazione ambientale non era delle migliori".
Tornando a te, avevi diverse richieste?
"Sì, ma erano tutti scambi e avrei accettato solo se il Torino mi allungava il contratto, altrimenti perché avrei dovuto accettare un prestito?".
Arrivi alla Triestina con quale spirito?
"Per me la Triestina vuol dire rilancio dopo un anno e mezzo in cui ho fatto la muffa. Spero di rivalutarmi e sono ottimista, mentre a Torino erano pessimisti".
Cosa ti sei detto con Cairo?
"Poche cose: ci siamo salutati e lui mi ha fatto l'in bocca al lupo. Sinceramente non ho tante cose da dirgli, anzi, era lui semmai a dovermi dire qualcosa visto che mi aveva promesso il rinnovo e poi non è arrivato".