Cola, cambio modulo? 4-3-3...

04.06.2010 17:32 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Federico Freni per www.carlonesti.it
Cola, cambio modulo? 4-3-3...
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© foto di Federico De Luca

“4-4-2 o 4-3-3 o 4-5-1…i moduli contano relativamente. E’ l’atteggiamento l’aspetto importante”.
Quante volte, fino alla nausea, si è sentita questa frase da moltissimi allenatori di calcio, specie nei più attempati.
“I numeri nel calcio contano fino ad un certo punto, contano gli uomini”- altro di quegli epiteti che tanto sanno riempire la bocca di santoni o presunti tali.

Tutto vero, per carità. Tutto scontato, però. Perché quando si parla di finali, di play-off e di partite che valgono un’intera stagione, l’atteggiamento degli atleti è un discorso già ampiamente superato: non sarebbero certamente arrivati fino a quel punto se non avessero tenuto, durante la stagione, l’atteggiamento giusto.
E pure la mentalità, la compattezza di gruppo, la giusta tensione, sono tutti fattori determinanti e fondamentali nel mondo del calcio anche se integrano caratteristiche già acquisite dalle squadre rientranti nella griglia play-off e che ora si giocano la finale per la serie A.

Poi, è ovvio, ogni match è una storia a se e va interpretato a suo modo, però bisogna andare oltre, scavare nel particolare, concentrarsi sulla ciliegina perché, tutto sommato, la torta è stata già ampiamente cucinata e preparata.

I particolari sono fondamentali. Inserire un uomo in più o in meno a centrocampo può diventare la variante essenziale per vincere una gara come quella di Modena domenica sera. Sorprendere l’allenatore avversario, puntare su un giocatore rispetto ad un altro, ecc ecc.

Ebbene, i particolari sono ciò su cui sta riflettendo Stefano Colantuono.
Il suo Toro non è più debole del Sassuolo. Non lo è sulla carta. Non lo è mai stato sul campo.
Il Toro ha pareggiato a causa di un “infortunio” scellerato di Loria ma la partita avrebbe dovuto finire 1-0, gol di Bianchi e tutti a casa.

Così non è andata, il calcio è pure bello e crudele per questo, ma la parola d’ordine è: evitare di fasciarsi la testa anticipatamente. Il Toro può andare a fare risultato a Modena. Ne ha le qualità, oltreché le capacità.

Colantuono potrà fare la differenza domenica sera? La nostra risposta è: Si, potrà farla. La può fare sin da oggi, da ieri, dal minuto successivo in cui l’arbitro Bergonzi ha fischiato la fine della gara.

La differenza, il “crack” alla spagnola, sta sopratutto nelle decisioni che il Cola prenderà su chi mandare in campo dal primo minuto e in che modo.

Nella gara di mercoledì pomeriggio il Toro ha giocato meglio dei suoi avversari ma non ha mai concretizzato il volume di gioco, spesso lento e troppo in orizzontale, che comunque ha perpetrato.

Davanti Salgado si è mosso molto, spesso si è fatto metri di campo per dare una mano in fase difensiva ma non è mai riuscito a pungere il portiere modenese. Ha sprecato una grossa opportunità a tu per tu con Pomini, ha mandato alto due girate difficili ma di cui almeno una non impossibile.

Con le due punte davanti il Toro ha cercato fin da subito di essere più incisivo, rischiando di concedere qualche spazio a centrocampo, sia sulle fasce (dove Antonelli e Gasbarroni giocavano molto “alti”), sia in mezzo con Genevier per tutto il primo tempo sempre pressato e in enorme difficoltà.

Con un Salgado volitivo ma poco concreto sotto porta, Colantuono, domenica sera, potrebbe optare per rinfoltire maggiormente la mediana, inserendo magari Coppola o Gorobsov accanto alla coppia centrale Genevier-Pestrin, dando maggiori libertà sulle fasce a Gasbarroni o Scaglia sulla sinistra e Antonelli o Statella sulla destra.

4-3-3 in fase offensiva che si trasforma in 4-5-1 quando gli avversari attaccano.
Una soluzione già adottata più volte in questo campionato, ad esempio proprio al Braglia contro il Modena, a memoria, una delle migliori partite della stagione per Bianchi e compagni.

I particolari, i moduli. Colantuono può fare la differenza anche con queste piccole ma sostanziali scelte. Forza e Coraggio.