Calcioscommesse, Guberti inguaia la Sampdoria
Stefano Guberti nello stesso quartiere di alcuni scommettitori, lontano dal ritiro della Samp, a Bari, alla vigilia di una partita fondamentale per la salvezza della Sampdoria. È uno dei filoni su cui starebbe indagando la Procura barese, forte del fatto che venerdì 22 aprile 2011 il telefonino dell'ormai ex centrocampista blucerchiato, oggi al Torino, “agganciò” la stessa cella dei telefonini di alcuni personaggi che aggiustavano le partite, o provavano a farlo.Gli investigatori sostengono che l’ “aggancio” sarebbe avvenuto «48 ore prima di Bari-Sampdoria». Ma qui ci sarebbe un errore, un equivoco: 48 ore prima del match, Guberti era ancora in ritiro con la squadra, alla Borghesiana. Come nasce l’errore? Gli investigatori avrebbero sbagliato i calcoli, ritenendo che la gara del San Nicola si sarebbe giocata la domenica pomeriggio (domenica di Pasqua) e non come ovvio il sabato. Nella stessa zona, nelle vicinanze di un ristorante che sarebbe da anni un centro per scommesse clandestine, sarebbero stati “agganciati” anche i telefoni di alcuni giocatori del Bari, ex compagni dell’allora blucerchiato Guberti. Una compresenza sospetta sulla quale il giocatore dovrà dare spiegazioni. Le intercettazioni, ma anche i semplici spostamenti dei telefonini, sono tra i capisaldi dell’inchiesta sul calcioscommesse, insieme alle rivelazioni dei “pentiti” che stanno scoperchiando il calderone. A Bari, si è saputo ieri, l’inchiesta si starebbe allargando anche alle società: nel senso che si ipotizza, oltre a quello dei giocatori, anche il coinvolgimento di dirigenti. Di quali squadre è presto per dirlo.