Calcioscommesse, Bertani "gancio" con gli zingari?

10.03.2012 09:37 di  Riccardo Billia   vedi letture
Calcioscommesse, Bertani "gancio" con gli zingari?
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© foto di Federico De Luca

Forse è solo una coincidenza, ma il recente rinvio dell’audizione di Cristian Bertani con la procura federale potrebbe nascondere un particolare non secondario, scoperto nelle ultime settimane dagli inquirenti che stanno gestendo l’inchiesta sul calcioscommesse. Secondo quanto si apprende dalla Gazzetta dello Sport, l’ex attaccante del Novara (ora alla Sampdoria), nella scorsa stagione avrebbe incontrato più volte Almir Gegic, considerato dalla procura il capo della banda capace di alterare le gare in A e B. Non un semplice contatto, ma qualcosa di più. L’ipotesi è che a Bertani sia stato chiesto di fare da gancio con altri giocatori. Un po’ il ruolo che secondo i magistrati ha svolto Gervasoni. Sarebbe una novità e soprattutto aprirebbe scenari interessanti anche sul lato sportivo, considerando che una delle gare nel mirino è Novara-Siena 2-2. In mano agli inquirenti ci sarebbe anche un altro jolly. Sugli incontri tra Bertani e Gegic, gli investigatori sono sicuri. In mano avrebbero numerosi riscontri, come le celle dei due cellulari agganciate nello stesso posto e per diverso tempo. E anche qualche testimone avrebbe fornito la prova del contatto. Non solo, l’attaccante potrebbe aver «presentato» a Gegic anche un suo compagno: il portiere Fontana (sarà ascoltato da Palazzi la prossima settimana). Sono in corso accertamenti per avere le prove di questo ulteriore passo che avrebbe permesso agli Zingari di avere un’altra pedina all’interno del Novara. E che qualcosa non sia andata per il verso giusto all’interno dello spogliatoio è forse anche un sospetto della proprietà. Ieri, infatti, la società ha sottoscritto un accordo preliminare di consulenza con Federbet Aisbl, federazione di diritto belga specializzata nel controllo del gioco d’azzardo legato agli eventi sportivi, per monitorare i flussi di scommesse delle gare che la squadra andrà a disputare. In caso di anomalie sarà lo stesso club a comunicarlo agli organi competenti. «Si tratta di un vero e proprio meccanismo di autocontrollo studiato per tutelarsi dai tentativi d’illecito», ha spiega il patron Massimo De Salvo.