Bravo Cerci, hai capito come sono ben distinte le forze a Torino
Sicuramente Alessio Cerci è un tipo estroso e lo dimostra in campo quando ha la palla tra i piedi. Probabilmente finora non è esploso secondo le attese perchè è anche uno che non le manda a dire, ma ha una grande virtù: è sincero. Non è affatto lontano dalle realtà quotidiane come qualcuno può pensare, mettendo tutti i calciatori nello stesso calderone. Ebbene Cerci ha capito subito come vanno le cose a Torino, che non è una città univoca nel calcio, e non solo in quello, come Firenze, dove non c'è un re o meglio una famiglia che domina la città e anche il calcio. "Siamo penalizzati fin dall’inizio con le grandi squadre, non c’è niente da fare, finisce sempre così. Va messo in preventivo, evidentemente hanno una forza politica e ogni fallo mezzo e mezzo viene fischiato a loro favore, però la Juventus non ha bisogno di aiuti arbitrali, è già forte così", s'è lamentato l'esterno di Valmontone al Tuttosport il giorno dopo il derby.
Il Torino deve contare la seconda espulsione di Glik, un altro che la Juve, s'è capito, non la può soffrire (quanto ci sentiamo solidali con lui...), mentre nella Juve molti difensori poco ortodossi la fanno sempre franca. Uno su tutti Giorgio Chiellini: "Fa sempre fallo prima, quando parte la palla, ma l’arbitro non lo ferma mai", ha voluto ricordare Cerci. "Io vengo poco a parlare perché sono troppo sincero, però queste sono ingiustizie che alla fine pesano, e molto. Vedi il rigore, è uno scandalo: c’è un arbitro, un guardalinee e un assistente che non hanno visto nulla. Questi episodi ti fanno pensare, non è possibile non vedere un rigore del genere". Ora facciamoci pure delle domande e diamoci delle risposte, come direbbe Marzullo. Ma qualsiasi esse siano mai nessuno farà nulla per cambiare le cose. In politica come nel calcio. Bravo Alessio, benvenuto nel mondo di chi non ha potere, benvenuto nel mondo granata.