Beretta: "Non ho la bacchetta magica"
Mario Beretta prepara il suo Toro dai due volti per il 2010. Il tecnico granata crede nel 4-3-1-2, ma in questi giorni si affida anche al 3-5-2 (sperimentato spesso in allenamento), per garantire alla squadra alternative tattiche da proporre a gara in corso.
FIDUCIA NEL MERCATO
E per fare in modo che l’applicazione di questo secondo sistema di gioco diventi realtà a breve, ecco che c’è il mercato - ormai imminente - a poter dare qualche certezza in più a Beretta: «Sì, il mercato può darci una mano. Sono previsti innesti e partenze: la società sa bene quali sono le operazioni da fare, ma non ci saranno rivoluzioni. Solo acquisti e cessioni mirate», spiega il “professore”. Tuttavia la prima operazione di mercato l’ha portata a compimento Cairo, con l’ingaggio del consulente granata, Gianluca Petrachi: «Abbiamo parlato e parleremo ancora. È una persona che conosce il calcio e che può darci una mano, ma il punto di riferimento resta Foschi comunque », precisa Beretta.
NESSUN MAGO
Tornando quindi alla quotidianità e ai problemi del gruppo, il tecnico spiega: «So che i tifosi hanno fiducia in me e li ringrazio, però non ho la bacchetta magica. Per risolvere i problemi ci vuole tempo, e anche se non ne abbiamo moltissimo basta infilare una buona serie di risultati per rientrare in corsa. Se il peggio è alle spalle? No, ma dovremo essere bravi noi a fare sì che sia così, al più presto». E aggiunge: «In ogni caso però c’è la necessità di lavorare in serenità. La squadra risente di certe situazioni: i ragazzi hanno bisogno di sostegno, non di invettive», sottolinea Beretta.
NIENTE PAURA
L’ex tecnico di Siena e Lecce, poi, affronta anche la problematica relativa al timore di alcuni possibili nuovi arrivi a Torino, visto il clima incandescente dell’a mbiente: «Non credo che il mercato sarà condizionato da questo. Io per esempio sono qui, il contesto “caldo” non mi ha fermato e spero sia così anche per chi dovrà arrivare: penso che poche piazze in Italia ti gratifichino in questo modo a livello professionale, se riesci a far bene», così Beretta prova a dare nuovi stimoli a chi è già a Torino e a chi verrà.
CONTO ALLA ROVESCIA
E il tecnico granata, anziché contare i secondi che separano l’ad dio al 2009 e l’arrivo del 2010, guarda alla prossima sosta e agli impegni del Toro fino ad allora: « Prima della prossima sosta avremo quattro partite da giocare ». Un modo come un altro per dire che «prima arriviamo ai nostri obiettivi di mercato e meglio è», spiega Beretta. Infine, l’allenatore milanese conclude l’ultimo incontro dell’anno con la stampa con l’augurio di trascorrere un 2010 definito in tre aggettivi: « Conoscitivo, aggressivo e…coinvolgente». E tutti i tifosi sperano anche “ vincente”: « Il 2009 per me era iniziato bene, poi è proseguito male, ma finché sarò sul campo ad allenare, allora sarò contento».