Barreto e il Toro da matare: "Rispetto sì, ma non temiamo nessuno"
Edgar Barreto, ovvero il ritrovato faro del centrocampo dell'Atalanta, dopo le ottime prove di questo scorcio di campionato si concede a microfoni e taccuini in vista del big match contro il Torino. E con la serenità di un asso della manica che il giocatore di poker Colantuono ha ripescato dal mazzo, il nazionale paraguaiano dopo il 2-0 al Sassuolo si appresta a recitare la parte della carta vincente anche domenica sera contro i granata.
Due prestazioni convincenti a livello personale, anche se forse tra Reggina e Sassuolo si sarebbero potuti fare sei punti.
"Subiamo sempre un po' il ritorno degli avversari nel secondo tempo, anche a Modena dove comunque abbiamo dominato. Con la Reggina in casa la partita era stata condizionata dagli episodi, ma ci eravamo già espressi su ottimi livelli".
Con il Torino, domenica sera, altra prova del nove.
"Sento spesso questa espressione: posso solo dire che stiamo facendo il nostro dovere. L'unica strada da percorrere è quella che abbiamo imboccato: lavorare ed esprimere sul campo quanto siamo in grado di fare".
Tra gli ospiti chi temi di più?
"Nessuno in particolare. La regola d'oro verso chiunque venga a giocare a Bergamo è: rispetto sì, timore mai. Il Toro ha un buon organico, ma se l'Atalanta gioca come sa trovando il filo della continuità di rendimento ha il dovere di esibirsi in scioltezza. Sicuramente la partita saremo chiamata a farla noi, anche se il Torino non si arroccherà dietro come il Frosinone e la Reggina: ci aspetta un confronto a viso aperto".
A livello di modulo, il 4-3-2-1 schierato da mister Colantuono sembra aver convinto anche gli osservatori più scettici.
"Sono ormai due turni di campionato che partiamo con lo stesso assetto, e devo affermare che ci stiamo trovando tutti bene. Io in un reparto di centrocampo a tre mi trovo benissimo; la chiave del rombo però è il vertice alto, ovvero Cristiano Doni. Solo uno come lui ha la qualità, le doti tecniche e la visione di gioco necessaria a stazionare tra le due linee. Il segreto del nostro successo è lui".
E Barreto, il regista che la scorsa stagione l'Atalanta non ha praticamente quasi mai avuto (solo 4 presenze, Ndr), come si sta trovando? Con la Reggina è mancato solo il gol.
"Già, mi sono fermato al palo e la prossima volta la palla dovrà pur entrare... Con Carmona dietro a dirigere le operazioni, a turno noi che giochiamo lì in mezzo possiamo sganciarci tentando qualche puntata in area di rigore. Ma per uno del mio ruolo segnare riveste un'importanza relativa: io devo tamponare e far ripartire l'azione"