A tu per tu... con il caos Torino
Via Papadopulo e torna Lerda. Al Torino è caos.
La società granata ha esonerato dopo appena due giornate Giuseppe Papadopulo, per richiamare l'allenatore che aveva messo il club nella posizione di cambiare per affidarsi all'ex Bologna.
Mentre Papadopulo si limita a dire che "è una situazione che si commenta da sola" aggiungendo di essere "esterefatto", TuttoMercatoWeb ha analizzato il momento granata con quattro grandi ex.
PAOLO PULICI
"E' difficile giudicare. Capire il perché di queste situazioni è veramente difficile. Certo, dal Torino ci si aspettava qualcosa di più. Ma per capire cosa sia accaduto bisognerebbe vivere la quotidianità dello spogliatoio. Sicuramente, l'esonero dopo due giornate di campionato, lascia stupiti".
FRANCESCO GRAZIANI
"Lì sono abituati a fare queste cose: mandano via uno, poi ne prendono un altro. Ho sempre detto che il pesce puzza dalla testa. Le colpe sono di tutti, non c'è programmazione. Far arrivare un allenatore nuovo e pretendere che faccia miracoli in poco tempo e poi accorgersi che non va bene, quando Papadopulo in realtà è un ottimo allenatore che ha sempre fatto bene, lascia perplessi. De Biasi lo hanno esonerato e ripreso, stessa cosa con Novellino. Continuano a fare le cose senza una programmazione. E anche quest'anno saremo lì, a guardare gli altri che vanno in serie A. La squadra l'ha costruita Petrachi e deve assumersi le responsabilità. Ma evidentemente il Presidente ritiene più responsabile l'allenatore. Cairo ha detto che lascia a fine stagione? Il Torino non è nato con Cairo e non morirà con lui. A me se andasse via non farebbe né caldo e né freddo".
WALTER NOVELLINO
"Ho grande rispetto di Papadopulo e mi dispiace. Così non ci si comporta. Non voglio commentare il ritorno di Lerda per il quale ho grande rispetto. Però non si fa così. Non so cosa sia successo a Cairo che ritengo una persona equilibrata. Non capisco, veramente...".
GIULIANO TERRANEO
"Quando le cose non vanno bene si prova sempre a cambiare allenatore. In questa situazione però s'è fatta confusione.
Il Torino non ha un'identità, cosa che sono convinto che tutte le squadre debbano avere. A maggior ragione i granata, che sono sempre stati figli del Filadelfia. Il Toro deve avere un'identità precisa, non puoi cambiare sempre venti giocatori. Non me ne voglia Gianluca (Petrachi, ndr) ma non sono d'accordo con i frequenti stravolgimenti.
Il Torino nella persona di Cairo ha mantenuto una sua logica imprenditoriale, anche se non m'è parsa una gestione manageriale di primo livello. Comunque il Presidente è sempre stato presente. Come gestione sportiva Cairo è criticabile, ma sulla gestione economica ci penserei due volte prima di criticarlo".