A tu per tu con Emiliano Mondonico

03.10.2009 11:32 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Raffaella Bon per TMW
A tu per tu con Emiliano Mondonico
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico de Luca

Emiliano Mondonico, dopo alcuni mesi ai margini, torna su una panchina e lo fa su quella dell'Albinoleffe, formazione già guidata da lui in passato. In questa intervista ci parla della sua 'nuova' squadra, del campionato di serie B e della due giorni di Champions messa da poco in archivio.

Cosa prova oggi a risedersi in panchina?
"Non era molto tempo che avevo abbandonato, diciamo che su questa panchina pensavo di non sedermi più perché speravo che l'Albinoleffe andasse sempre a meraviglia ed invece le cose non vanno bene e mi hanno richiamato. Questa è la mia vita ed il mio lavoro e con un pizzico di emozione torno con tanta voglia".

Lei è alla seconda esperienza qui, che squadra trova dal punto di vista fisico?
"Lo dirò dopo la partita. Non ho mai seguito la squadra, vedevo solo gli spezzoni in televisione ed è chiaro che anche io sono curioso di osservare per cercare di capire".

I ragazzi come li ha trovati in questi giorni?
"Bene, con le loro esercitazioni e con il loro modo di fare. Sarà soprattutto la partita, però, che mi servirà per capire la loro situazione a tutti i livelli".

Quindi, non avendo seguito la squadra, non conosce i problemi sorti in questo periodo?
"I problemi sono problemi che magari si portano dietro da tempo. Chiaro che in questo momento non arrivano i risultati e si è deciso di cambiare. Quando si cambia, però, la situazione è sempre abbastanza complessa".

In questi giorni è riuscito a trasmettere la sua voglia e la sua mentalità vincente alla squadra?
"Più che mentalità vincente ho portato la mia esperienza, che mi dice che nel calcio se non hai voglia e determinazione difficilmente vinci. Spesso e volentieri non vince il più forte, ma chi ne ha più voglia ed ho cercato di spiegare questo ai ragazzi".

La sua esperienza parla chiaro, lei arriva anche in corsa e riesce a fare ottime cose.
"Sì, è successo a Firenze, ma anche due anni fa con la Cremonese. Diciamo che mi chiamano sempre dove ci sono problemi e bisogna far di tutti perché i problemi diventino situazioni positive e non aumentino".

Domani si affrontano due squadre in difficoltà, perché anche dalla Triestina ci si aspettava di più.
"Sì, ma se loro hanno deciso di tenere l'allenatore vuol dire che i problemi non erano grandi come i nostri. Troveremo una squadra che farà di tutto per cercare di dare una mano al proprio allenatore".

Studiando un po' la Triestina, cosa teme di loro?
"In questo momento hanno Godeas, Della Rocca, Nef, Princivalli, tutta gente che fisicamente e sulle palle da fermo possono creare problemi. E' una squadra costruita per andare in A e si rispetta un po' tutto quanto perché almeno sulla squadra è una buonissima squadra".

Per loro, però, i risultati fino ad oggi non sono arrivati.
"Dipende se sono episodi o c'è altro. Se avranno problemi lo scopriremo oggi soltanto".

La B è molto diversa dalla A, fino ad ora ha visto qualcosa che non si aspettava tipo Frosinone ed Ascoli in vetta?
"E' qualcosa di positivo. Come sempre il calcio insegna che le sorprese sono all'ordine del giorno e le sorprese sono quelle squadre che non godevano di credito. E' difficile parlare e fare pronostici perché ci sono sempre sorprese ed entità che noi non riusciamo a conoscere, come la Sampdoria in A".

Passando alla Champions, immagino sia rimasto sorpreso dalla Fiorentina.
"Sorpreso no, hanno fatto una buona gara ed hanno vinto come giusto che sia. La Fiorentina, quando ha perso, non è che meritasse di perdere e deve solo rendersi conto della propria qualità e della propria forza. Secondo me se la può giocare benissimo in Champions e ho sempre pensato che le coppe fossero meno difficili, almeno tatticamente, che il campionato".

Si aspettava invece un Milan in difficoltà?
"No perché questo modo di far gioco, questo possesso di palla che nel passato ha portato tanti benefici credevo potesse nascondere qualche problema. Invece lo sta facendo emergere nella maniera più dura possibile ed è un peccato perché verso la squadra ho anche una certa simpatia".

Torniamo all'Albinoleffe, oggi cosa dirà ai suoi prima di entrare in campo?
"Devono essere loro a giocare magari anche per l'allenatore che non c'è più e trovare quelle motivazioni in più che finora sono mancate. E' chiaro che è difficile dire ora quello che dirò prima della partita".