333 giorni dopo è un Toro risanato: ma ora va coltivato
Juric ha ricostruito una squadra a pezzi rinnovando gioco, spirito e spogliatoio. Resta però l’incognita dei rapporti con la dirigenza, si legge sul quotidiano Tuttosport.
Sono trascorsi 333 giorni, era il 18 maggio 2021, da quando il Torino andò a Roma per affrontare la Lazio e giocarsi la salvezza ottenuta con uno 0 a 0 condito da un palo di Sanabria e da un rigore di Immobile finito anch’esso sul palo. Dopo quasi un anno quel Torino è stato cambiato da Juric che lo ha fatto tornare Toro, rivalutando i giocatori, ridando dignità sportiva e carattere in campo e fuori e ridestando così la tifoseria che ora ha un conducador nel quale credere e una squadra da applaudire. I risultati sono reali: 8 punti in più dell’anno scorso, 4 vittorie in più e 28 gol subiti in meno, 8 gare senza incassare reti mentre l’anno scorso furono 6 in totale, e 8 punti in meno persi rispetto allo scorso torneo dopo essere andati in vantaggio. Il Torino è passato dall’angoscia alla serenità senza rischi. Anche ieri il tecnico croato a parole ha scongiurato un possibile addio anticipato, però i rapporti con al dirigenza non sono idilliaci e Juric è uno che non accetta la qualunque all’infinito come ha dimostrato a Verona. Per il bene del Toro quindi c’è da augurarsi che Cairo sappia come innaffiare le motivazioni di Juric e che il mister resti nel modo migliore. Con Juric c’è un futuro per il Toro. Senza di lui l’ennesimo gorgo.