QUANDO il Torino vinceva 3-2 in Coppa Italia
Orchi cattivi contro Fate Carabine. Ancora una volta. Un po' come l'anno scorso, quando i granata si imposero per 3-2 su un Rimini mai domo. Torino-Rimini e Torino-Livorno: sono tante le analogie tra le due partite. Di nuovo Coppa Italia, di nuovo un vantaggio mal gestito, di nuovo la rete vittoria nei supplementari, di nuovo 3-2.
Torino-Rimini 3-2 (29 Agosto 2007) - Volo pindarico di Alessandro Rosina e magia conclusiva: è il 6' minuto d.t.s. e il Torino ha appena archiviato la pratica Rimini. Archiviazione che per almeno cinque minuti - dall'85' al 90'- ha avuto davvero le sembianze di un'impresa titanica. Il Torino parte bene: al 42' è già sul 2-0, merito dei gol di Ventola e Barone. Poi il Rimini si risolleva dalle sabbie mobili e in due minuti stende i granata in fuga: l'attacco pugilistico di Valiani e Ricchiuti vale il 2-2. Ai granata serve una prodezza. La trova Rosina: incrocio dei pali e chiusura dei giochi.
Torino-Livorno 3-2 (1 Ottobre 2007) - Malonga-Ventola-Abbruscato: Gianni De Biasi mischia gli elementi e per l'occasione schiera un tridente nuovo di zecca. Malonga è vivace, Migliorini un po' meno. È il 7', il difensore toscano perde palla, Barone serve Corini che insacca.
Ma il Livorno, si sa, è una squadra spigolosa: a chiarire il concetto ci ha pensato tutta una serie di precedenti vertiginosi e mai banali. E così 10 minuti dopo il Livorno pareggia con Diamanti. La reazione del Torino non si fa attendere. Il raddoppio dei granata passa ancora per i piedi di Barone: palla in area e testa di Zanetti. È la rete del 2-1 (47').
La partita potrebbe finire così, se all'appello non mancasse ancora l'immancabile intervento degli Orchi cattivi. È il 41' ed ecco il blackout. Fallo in area su Bonetto e conseguente rigore: Diamanti trasforma.
Quando Rosina rispolvera le sue doti da assist-man è il 4' d.t.s.: palla filtrante per Barone che tira: l'Olimpico esplode.
Si riparte da qui. Dalla storia che si intreccia con il presente e da un passaggio prezioso di Rosina. Forse non sarà ancora il mago insellante di sempre. Ma tornerà ad esserlo. Magari già ad Udine.
di Andrea Riccardi