Lettere alla redazione, esame di maturità per tutti
La partita di ieri era una prova di maturità per la squadra. La riconferma di Ventura e Petrachi in settimana lo era per la società. Mi sembra logico che nella settimana che ha visto questa sorta di esami, tocchi anche a noi tifosi adesso. Già, perché se la squadra ha miseramente fallito, entrando in campo con l’atteggiamento di chi pensa che tutto sia dovuto, solo perché ti chiami Torino, solo perché giochi in casa e solo perché finora hai ballato tra primo e secondo posto ( anche terzo per la verità), snobbando il Verona, anche Cairo non ha ricevuto il sì che in realtà si aspettava, ma ha trovato qualcuno che tergiversava forse più di lui, in attesa di avere chiarezza maggiore su come verrà impostata la stagione prossima (e forse Ventura, essendo uomo di calcio di una certa esperienza, ha fatto bene a non vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso, dato che si sta dando troppo per scontata la promozione diretta). Prova quindi rimandata anche per il Presidente. Questa settimana tocca a noi tifosi dimostrare che siamo pronti al salto, ad avere quel giusto equilibrio che sempre ci è mancato: così bravi ad esaltarci per la vittoria contro la Samp e sicuramente bravissimi e forse meglio a deprimerci per questa sconfitta. Credo infatti che questa giunga nel periodo migliore, dopo prove non certo brillanti che però hanno premiato comunque la squadra che ha raccolto più di quello che meritava, grazie alla pochezza avversaria più che per i propri meriti. Dico solo che uno schiaffo come quello di ieri insegna molto di più di un rimprovero che ti puoi prendere per aver vinto senza aver giocato bene. Allora, stringiamoci attorno alla squadra, facciamo squadra anche noi senza guardare le partite che mancano (tantissime ancora), i record o le possibilità di allungo sulla seconda o sulla terza, le tabelle e cose del genere. Cerchiamo di essere equilibrati, pensando che siamo il Toro e che se non facessimo una partita di questo genere almeno una volta nella stagione, saremmo un’altra squadra. Allora avanti a guardare alla prossima partita, ottimisti e concentrati. Certo, non rinunciamo alle nostre scaramanzie, tipo prendere il caffè nello stesso bar, mandare il messaggino prima e dopo la partita o chiedere all’amico di non andare allo stadio perché quando va lui il Toro perde… perchè, trattandosi di Toro, anche queste cose influiscono.... sennò saremmo un’altra squadra.
Davide
E' arrivata anche una risposta, che pubblichiamo volentieri:
Non c'è che dire, l'analisi mi sembra perfetta. Ventura, che comunque resta un grande, non ha voluto vedere che il 4-2-4 con uomini di fascia così poco pericolosi in fase offensiva e così poco inclini a tornare per fare filtro, ci aveva creato parecchi problemi anche nella gare che abbiamo vinto (vedi Grosseto, dove il pari sarebbe stato ilo risultato più giusto). Contro una squadra bella ed in forma come il Verona è stato un autentico suicidio. Questa era la classica gara da 4-4-2 per limitare i danni. Gregorio