Derby dell'era Cairo: mai la gioia di un gol per i granata

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Dal 2005 è al timone del Torino, ma solo per due stagioni ha potuto vivere le emozioni di un derby torinese. E senza mai esultare. Urbano Cairo spera sia la volta buona, sabato sera nella tana bianconera. Riuscire a strappare tre punti equivarrebbe ad un'impresa di eccezionali proporzioni, visto il gap tecnico che differenzia le due squadre. Un passo alla volta. L'iniziale obiettivo, puramente pratico, sarebbe trafiggere Buffon, undici anni dopo quelle tre perle con cui i granata rimontarono lo 0-3 iniziale. Infatti negli ultimi quattro duelli cittadini, (2007-2008, 2008/2009), i granata, guidati da De Biasi prima e Novellino poi, hanno lasciato intatta la rete dei cugini. Tuttavia la sterilità offensiva del Torino della gestione Cairo non è una novità. Prima c'erano i nomi da copertina alla Recoba a camuffare i cronici difetti. Oggi si viaggia con un profilo più basso, in linea con la congiuntura economica, che inevitabilmente tocca da vicino l'organico guidato da Ventura. E la musica non è cambiata là davanti. Ma la missione derby deve partire da un presupposto: puntare a far male davvero i bianconeri. Ciò significherebbe mettere un altro mattone, e che mattone, nelle fondamenta ricostruite da Ventura, dopo i dolori degli ultimi anni.