Cercasi… Impresa

21.11.2008 18:30 di  Marina Beccuti   vedi letture
Fonte: Alessandrorosina.it
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Torino-Milan non è mai stata una partita banale, sicuramente per il blasone che ha accompagnato durante questi anni le due compagini, e vuoi perché il Toro in queste tribolate stagioni, e non solo quelle di Cairo, contro il Milan ha sempre cercato punti pesanti per una classifica sempre deficitaria, ed ancora perché la squadra di Ancellotti nel suo momento migliore, trova sempre il Toro nel suo momento peggiore.

Intendiamoci ne Torino ne Milan godono in questo momento di un gioco sfavillante, anzi, è vero proprio il contrario, ma se per il gruppo di Ancellotti i risultati sono riusciti a mascherare uno sviluppo della manovra non proprio entusiasmate, per il Toro di De Biasi l'unica priorità ora è quella di centrare i tre punti. Messa in cantina, per ora almeno, l'idea di divertirsi e divertire, fatta fronte all'endemica depressione che affligge l'ambiente del popolo granata, l'obiettivo è far dimenticare in fretta Catania e le polemiche che si è portata dietro, con una prestazione se non proprio super, degna di questa società.

Il Milan non fa mistero di puntare e forte sui tre palloni d'oro, Kakà, Ronaldinho e Shevchenko, che con le loro magie possono portare spettacolo, seppur estemporaneo per il momento, e punti. Il "Samba Milan" con Pato vertice offensivo, sembra però il tridente preferito da Ancellotti, vista anche l'indisponibilità di Borriello, per la trasferta di Torino, con l'esclusione dall'undici di base proprio dell'Ucraino. L'ex pallone d'oro, trova in questo momento le stesse difficoltà che aveva accusato in Inghilterra, il Milan cerca ancora quel giocatore decisivo nonché fuoriclasse autentico che Galliani aveva lasciato partire, per una vagonata di euro, al Chelsea di Mourinho.

In casa Toro, è stata l'ennesima settimana difficile, i motivi tanti, tutti chiaramente riconducibili al momento nero che la squadra sta vivendo, con la zona retrocessione a solo tre lunghezze, con l'umore della piazza grigio, anche se non ci sono state contestazioni a tecnico e squadra, con quelle poche sicurezze che sembrano essere svanite sotto il peso dei tre gol di Mascara, con il presidente Cairo, vero o presunto che sia il duro confronto con il tecnico all'aeroporto di Catania, che chiede attenzione, punti, e di certo non gongola, e con " tanti gufi che vivono d'invidia", giusto per ricordare che qualcuno spera in una chiamata di Cairo dopo la partita.

Da parte mia, detto che non amo i misteri ed i messaggi "criptati", confermo quando detto ad inizio campionato su GDB, quindi confermo la mia fiducia al tecnico. Vero che non ho mai digerito l'esclusione di Rosina dall'undici di partenza, anche perché continuo pensare che rinunciare alla fantasia, all'estro, alla tecnica di Alessandro sia un errore che non paga, ma questo non mi ha mai impedito di riconoscere le cose buone e quelle meno buone fatte dal tecnico durante queste dodici partite. Per uscire da questa situazione, conosco e riconosco come valido un solo metodo, lavoro, lavoro ed ancora lavoro duro.

Chiudo con le parole del tecnico ed un pensiero.

De Biasi: "Mi sento frustrato. Ci siamo fatti del male da soli e dobbiamo trovare noi i rimedi. Di questo passo non faremo mai i 40 punti indispensabili per la salvezza, ma l'andamento negativo cambierà. Il gioco c'è, bisogna eliminare gli errori difensivi, perché non è possibile segnare due gol e subirne tre. E' l'aspetto più allarmante, quello che mi farà lavorare con ancora più attenzione. Le critiche ai singoli sono ingiuste, non facciamo del terrorismo: crea paura nei giocatori"

Il Toro ha bisogno di tutti per uscire da questa crisi, ecco, Torino-Milan, sia Domenica la partita tra la squadra di Milano e quella di Torino, il Toro, e non la partita di questo o di quello.


Flavio Bacile