Moggi detta le regole, anche governative... "Se non decide, Spadafora deve dimettersi"
Luciano Moggi come al solito, da buon senese, dice le cose con naturalezza e senza giri di parole. Per lui il calcio deve riprendere, altrimenti andrà tutto a catafascio e se il ministro Vincenzo Spadafora non vuole trovare delle soluzioni, si dimetta.
“Stando a quello che dice, Spadafora ha poca voglia di riprendere il campionato. Ma non lo dichiara apertamente”, ha detto in esclusiva a TMW l'ex dirigente della Juventus.
“Se i presidenti vogliono riprendere è obbligo del Governo eventualmente stoppare il campionato. Quando uno è Ministro dello Sport si carica delle responsabilità e come tale deve prendere una posizione, invece Spadafora non lo fa e questo è grave. Magari vorrebbe che qualcuno dicesse di non giocare. Ma è il Governo ad avere l’ultima parola, bisogna decidere”, ha poi continuato Moggi.
Dal 4 maggio i calciatori potranno tornare ad allenarsi, ma in modo solitario, forse al parco, questo però appare un'idea un po' traballante: "Il momento è difficile per tutti, anche per chi deve portare avanti la situazione. C’è paura di prendere decisioni sbagliate. Ma devono parlare chiaro, se riprendere o no. Altrimenti così, si mette nei casini il sistema calcio. Se uno non sa decidere manda tutti in confusione. Il calcio produce e paga tasse, va trattato come una grande azienda. Magari Spadafora sente dieci persone e tutte gli dicono cose diverse. Ma lui deve saper decidere e dire sì o no. Altrimenti dia le dimissioni dalla carica. In Germania hanno detto che si riprende e si allenano da venti giorni, hanno fatto un protocollo ben preciso. La sostanza è che li c’è coraggio, da noi la paura fa novanta”, ha precisato l'attuale commentatore.
In poche parole bisogna decidere cosa fare: "Si deve riprendere. Altrimenti il calcio va in malora“.